Firefly-RK3288: ARM Board per Android e Linux

Firefly-RK3288 è una nuova ARM Board basata su Rockchip RK3288. Se ne parlò in estate, ma solo adesso il team di sviluppo ha messo online la scheda tecnica completa e un sito web con firmware, schemi e strumenti di sviluppo.

In un modo simile alla più famosa Radxa Rock (che, tra l’altro, arriverà presto in una nuova versione basata su Cortex-A17), Firefly promette una scheda dalle ottime capacità di calcolo in multi-thread, con decodifica hardware di H.265/HEVC, supporto Android 4.4 e Ubuntu, e componentistica di livello come WiFi ac, Gigabit Ethernet e unità flash eMMC.

Specifiche tecniche Firefly-RK3288

  • SoC – Rockchip 3288 quad core ARM Cortex A17 fino a 1.8 GHz con GPU Mali-T764 e supporto OpenGL ES 1.1/2.0 /3.0, and OpenCL 1.1
  • RAM – 2G DDR3
  • Storage – 16GB eMMC + micro SD
  • HDMI 2.0 fino a 3840×2160@60p, VGA out (D-SUB), LCD, MIPI e LVDS
  • S/PDIF e jack 3.5 mm
  • Gigabit Ethernet, Wi-Fi ac Dual Band con antenna esterna e Bluetooth 4.0
  • 2x USB 2.0, 1x micro USB OTG
  • Expansion Headers – 2x 38-pin con accesso a SPI, UART, EDP, ADC, GPIO, I2C, VGA=IN, LVDS, MIPI, 3.3V, 5V e GND.
  • Dimensioni – 118 x 83 mm

Sono specifiche di tutto rispetto (manca SATA perché non supporta dal chip), dove spicca tutta una serie di pin di espansione (ci sono anche 2 LED programmabili) e l’uscita video HDMI 2.0, ma che dovrà basare la propria fortuna sulla resa del SoC Rockchip. RK3288 usa 4 Core Cortex-A17 e promette di fare faville con la GPU Mali-T764 integrata, ma l’abbiamo vista ancora acerba nei primi Mini PC e nei primi tablet che ne fanno uso. Servirà qualche tempo (diciamo settimane) per vederla in una forma decente.

 

ARM Board come Firefly-RK3288 hanno dalla loro tutto l’entusiasmo degli sviluppatori e spesso dei buoni siti promozionali, ma arrivano da team di sviluppo composti spesso da due sole persone (un dev e un commerciale), senza fondi e senza alcuna assicurazione sul supporto. In genere si punta a venderle un certo numero prima di assumere del personale, a fare promesse che poi sarà difficile mantenere (come “hardware 100% open-source” e “supporto Linux”) e ad usare la comunità per il debug e il beta testing.

Si comportano in questo modo aziende molto più grandi di quella dietro a Firefly, quindi non c’è da scandalizzarsi. L’importante è conoscere i rischi prima di valutare un eventuale acquisto. Chi segue il settore può tenerla d’occhio, ma ancora a qualche metro di distanza. Maggiori informazioni (visitate la sezione download) su t-firefly.com.

via hdblog.it

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