Tag: canonical

RILASCIATO UBUNTU 15.04 VIVID ALPHA 1

Canonical ha rilasciato la prima Alpha delle derivate ufficiali di Ubuntu 15.04 Vivid Vervet, ecco le principali novità.

 

Ubuntu 15.04 Vivid Vervet
A due mesi circa dal rilascio di Ubuntu 14.10 Utopic, gli sviluppatori Canonical hanno rilasciato la prima Alpha della futura versione 15.04 Vivid. Ubuntu 15.04 Vivid Alpha 1 è una versione in fase di sviluppo rilasciata solo per le derivate ufficiali, includendo diversi aggiornamenti ed importanti novità. Kubuntu 15.04 Alpha 1 include di default Plasma 5, nuova versione (attualmente in fase di sviluppo) di KDE che include molte novità compreso anche un nuovo tema e set d’icone oltre ad applicazioni di default aggiornate (KDE Applications 14.12.0).

In Ubuntu GNOME 15.04 Vivid Alpja 1 comincia la migrazione verso GNOME 3.14, update che renderà la derivata più stabile e funzionale, gli sviluppatori della derivata hanno inoltre reso lo sfondo del terminale trasparente di default oltre a correggere alcuni bug riscontrati nelle release precedenti.
Tra i vari aggiornamenti troviamo Mozilla Firefox 34.0.5, il server grafico X.org 1.16.2, Mesa 10.3.2, LibreOffice 4.3.3 e Qt 5.3.2.

Ubuntu 15.04 Vivid

Per maggiori informazioni:

Note di rilascio e Download Kubuntu 15.04 Vivid Alpha 1
Note di rilascio e Download Lubuntu 15.04 Vivid Alpha 1
Note di rilascio e Download Ubuntu GNOME 15.04 Vivid Alpha 1

Ricordo che possiamo testare Ubuntu 15.04 e le derivate ufficiali grazie anche alle Daily Build (per maggiori informazioni).

via ww.lffl.org

Linux, Canonical canta vittoria a Monaco

 Che l’operazione di conversione della rete civica di Monaco di Baviera a Linux fosse stato un successo è una notizia della fine del 2013: ma ora Canonical ci tiene a chiarire il proprio ruolo e quello della distribuzione Ubuntu nel cammino (invero periglioso) che ha condotto la municipalità alla conversione completa al software libero, dal sistema operativo ai formati documentaliUn progetto che è valso milioni di euro di risparmi, ma che soprattutto ha dimostrato la fattibilità di tale tipo di operazione.

Il cammino di Linux in Baviera è iniziato addirittura nel 2003: all’epoca erano i server, su cui girava l’ormai datato Windows NT, ad avere bisogno di nuova linfa, ma col passare degli anni e con il crescere delle esigenze di ammodernamento si è fatta strada la possibilità di un migrazione pressoché totale all’open source. Inizialmente, come ricorda Canonical, era stata Debian la prescelta per avviare cambiamento: i tempi lunghi di aggiornamento di quella che è a tutti gli effetti una distribuzione da professionisti, più che da utenti finali, hanno poi convinto i manager IT di Monaco a riconsiderare il software da utilizzare. 

E così nel 2009 Ubuntu ha fatto il suo debutto nell’infrastruttura di Monaco: stando a Canonical, il successo del programma LiMux è legato proprio alla svolta introdotta dalla propria distribuzione che negli anni ha permesso di completare la conversione di 12mila PC al nuovo sistema operativo (nel frattempo saliti a 14mila), e un risparmio stimabile attorno a 11 milioni a fronte di un costo complessivo di circa 23 milioni di euro. Effettuare lo stesso tipo di aggiornamento dell’infrastruttura passando, ad esempio, a Windows 7 sarebbe costato non meno di 34 milioni secondo le cifre di Canonical.Ubuntu spera naturalmente di fare di Monaco un “caso di successo” per promuovere il proprio prodotto tra i cosiddetti decision maker: la torta della Pubblica Amministrazione è molto attraente e appetitosa, non a caso c’è stata una certa polemica negli scorsi anni tra Microsoft e la stessa Municipalità della Baviera riguardo le cifre in ballo e gli effettivi risparmi che questo tipo di conversione è in grado di garantire. Il fatto stesso che altre nazioni e altri enti pubblici, dalla Spagna alla Francia, stiano valutando progetti simili o li abbiano già avviati è comunque già il segno che questo tipo di possibilità è tenuta in conto in alcuni ambiti del mercato: non che questo significhi molto per le sorti di Linux sui desktop consumer, ma è comunque un settore piuttosto significativo dove il software open source (o meglio ancora FOSS) potrà dire molto nei prossimi anni.

fonte http://punto-informatico.it/


Linux, Canonical canta vittoria a Monaco

L’azienda annuncia al mondo che il merito di aver garantito milioni di euro di risparmi alla capitale della Baviera è tutto di Ubuntu. Il progetto di conversione è durato 10 anni
Roma – Che l’operazione di conversione della rete civica di Monaco di Baviera a Linux fosse stato un successo è una notizia della fine del 2013: ma ora Canonical ci tiene a chiarire il proprio ruolo e quello della distribuzione Ubuntu nel cammino (invero periglioso) che ha condotto la municipalità alla conversione completa al software libero, dal sistema operativo ai formati documentali. Un progetto che è valso milioni di euro di risparmi, ma che soprattutto ha dimostrato la fattibilità di tale tipo di operazione.

Il cammino di Linux in Baviera è iniziato addirittura nel 2003: all’epoca erano i server, su cui girava l’ormai datato Windows NT, ad avere bisogno di nuova linfa, ma col passare degli anni e con il crescere delle esigenze di ammodernamento si è fatta strada la possibilità di un migrazione pressoché totale all’open source. Inizialmente, come ricorda Canonical, era stata Debian la prescelta per avviare cambiamento: i tempi lunghi di aggiornamento di quella che è a tutti gli effetti una distribuzione da professionisti, più che da utenti finali, hanno poi convinto i manager IT di Monaco a riconsiderare il software da utilizzare.

E così nel 2009 Ubuntu ha fatto il suo debutto nell’infrastruttura di Monaco: stando a Canonical, il successo del programma LiMux è legato proprio alla svolta introdotta dalla propria distribuzione che negli anni ha permesso di completare la conversione di 12mila PC al nuovo sistema operativo (nel frattempo saliti a 14mila), e un risparmio stimabile attorno a 11 milioni a fronte di un costo complessivo di circa 23 milioni di euro. Effettuare lo stesso tipo di aggiornamento dell’infrastruttura passando, ad esempio, a Windows 7 sarebbe costato non meno di 34 milioni secondo le cifre di Canonical.

Ubuntu spera naturalmente di fare di Monaco un “caso di successo” per promuovere il proprio prodotto tra i cosiddetti decision maker: la torta della Pubblica Amministrazione è molto attraente e appetitosa, non a caso c’è stata una certa polemica negli scorsi anni tra Microsoft e la stessa Municipalità della Baviera riguardo le cifre in ballo e gli effettivi risparmi che questo tipo di conversione è in grado di garantire. Il fatto stesso che altre nazioni e altri enti pubblici, dalla Spagna alla Francia, stiano valutando progetti simili o li abbiano già avviati è comunque già il segno che questo tipo di possibilità è tenuta in conto in alcuni ambiti del mercato: non che questo significhi molto per le sorti di Linux sui desktop consumer, ma è comunque un settore piuttosto significativo dove il software open source (o meglio ancora FOSS) potrà dire molto nei prossimi anni.

fonte: punto-informatico.it


Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi