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Ian Murdock, il padre di Debian, muore a 42 anni

Ian Murdock, fondatore del progetto di distribuzione Debian GNU / Linux, è morto all’età di 42. La sua morte, ha annunciato in un post sul blog di Docker CEO Ben Golub, è arrivata dopo un incontro apparente con la polizia e un comunicato pubblicato su Twitter feed di Murdock che stava per suicidarsi, ma è stata data nessuna causa della sua morte.

Paul Tagliamonte, uno sviluppatore Debian e membro del team Debian FTP che hanno contribuito a un monumento posto progetto Debian a Murdock, ha detto Ars:

Debian è stato uno dei primi sistemi operativi che abbia mai usato, a partire da Debian 2.2 (“woody”) nella scuola media. Debian ha modellato, nel modo più letterale e diretta, il corso della mia vita. Ian era una figura Alzai lo sguardo e, una figura centrale nella definizione della comunità Debian, Contratto Sociale, le Debian Free Software Guidelines, e la Open Source Initiative.With sua scomparsa, posso solo sperare di aver trovato la pace, riflettere sulle cose che è stato in grado di fare per il mondo, e pensare a modi in cui ha toccato la mia vita.

Murdock, nato in Germania nel 1973, ha fondato Debian nel 1993 mentre studiava informatica alla Purdue University. La distribuzione prende il nome dalla combinazione del suo nome e quello della sua ragazza di allora Deborah Lynn. La coppia si sposò ed ebbe due figli; hanno divorziato nel 2007.

Murdock manifesto Debian inveiva alla scarsa manutenzione del software di altre distribuzioni Linux del tempo e quello di Softlanding Linux System (SLS), in particolare, lamentando la mancanza di sviluppatori di attenzione ha dato alle distribuzioni e quello che ha visto come le grandi palio denaro stati fatti da gli aspiranti sviluppatori Linux commerciali. Egli ha delineato l’approccio architettura modulare di Debian così come la sua adesione alla filosofia del software libero.

“È giunto il momento di concentrarsi sul futuro di Linux, piuttosto che sull’obiettivo distruttivo di arricchirsi a spese dell’intera comunità Linux e il suo futuro”, ha scritto Murdock nel Manifesto. “Lo sviluppo e la distribuzione di Debian non può essere la risposta ai problemi che ho sottolineato nel manifesto, ma spero che servirà ad attirare l’attenzione su queste problematiche per portare da risolvere.”

Dopo aver conseguito il Bachelor of Science presso la Purdue nel 1996, Murdock è diventato Chief Technology Officer della Linux Foundation. Nel 2003, ha portato la sua esperienza con Debian a Sun, dove è stato Vice Presidente di piattaforme emergenti. Ha condotto il Progetto Indiana, lo sforzo che ha creato il sistema operativo OpenSolaris, che ha descritto in un un’intervista del 2007 come “prendere la lezione che Linux ha portato al sistema operativo e fornendo che per Solaris pure.” Ma tre anni dopo, dopo che Sun è stata acquisita da Oracle, la spina è stata tirata su OpenSolaris in favore di una nuova versione proprietaria.

Simon Phipps, che ha guidato il progetto open source di Sun al fianco di Murdock e ha lavorato (anche se a volte separati da Murdock) presso la Open Source Initiative, dove Murdock è stato fondatore e segretario, ha detto Ars Murdock “è stato sempre energico, entusiasta, pragmatico e affascinante. I e la mia squadra [at Sun] apprezzato la sua intuizione e l’attività così come godere la sua azienda. Sono stato in contatto con loro, e siamo tutti devastato dalla sua perdita prematura “.

Dopo l’acquisizione di Oracle, Murdock dimise a Sun. Nel 2011, tornò in Indiana di aderire alla società di software di cloud ExactTarget come suo Vice Presidente della Piattaforma e comunità di sviluppatori. L’azienda è stata acquisita da Salesforce nel 2013 e divenne Salesforce Marketing Cloud. Nel mese di novembre, ha lasciato l’azienda per unirsi Docker a San Francisco.

Lunedi ‘alle 02:13 ora di New York, Murdock apparentemente inviato che stava per uccidersi:

Sto suicidarsi stasera … non intervengono come ho molte storie da raccontare e non voglio che muoiano con me #debian # runnerkrysty67

Anche il Lunedi, Murdock ha scritto una serie di messaggi che indicano aveva uno scontro con lapolizia. Richieste al Dipartimento di polizia di San Francisco da Ars sono rimaste senza risposta.Aggiornare: pubblico record indicano Murdock è stato arrestato il 27 dicembre, e rilasciato su cauzione dal dipartimento dello sceriffo della contea di San Francisco, ma nessun dettaglio erano disponibili sulle spese.

Golub ha scritto nel suo post che “la famiglia di Ian ha chiesto che sostenitori e premere rispettare la loro privacy e dirette tutte le richieste attraverso Docker”.

via http://arstechnica.com/


CHIP: DEV-BOARD CON ALLWINNER R8 E DEBIAN LINUX A 9$

Raspberry Pi è stato, ma è ancora adesso, uno dei Mini PC più economici sul mercato tanto da essere imitato da altre single-board proposte allo stesso prezzo o qualcosa in più. Gli sviluppatori di CHIP, però, hanno dimostrato che è possibile produrre un computer ad un prezzo notevolmente più basso dei 35$ di Raspberry Pi, attivando una campagna su Kickstarter per un dispositivo da 9$. Il prezzo non comprende il trasporto (5$ per una consegna negli Stati Uniti o 20$ per spedizioni in altri Paesi fuori dagli USA) ed include solo una scheda con caratteristiche di base.

CHIP

I modelli più accessoriati partono da 19$ (fino a 489$) e contengono anche un adattatore HDMI o VGA.Per chi viaggia, inoltre, la società ha previsto PocketCHIP da 49 dollari (trasporto escluso), che oltre alla scheda aggiunge un display touch resistivo da 4.3 pollici (470 x 272 pixel), una batteria da 3000 mAh, una tastiera QWERTY ed un telaio in plastica. Se siete interessati alla dev-board più economica, però, dovete affrettarvi perché la società ha messo a disposizione solo 5000 unità. Insomma, il prezzo è solo uno specchietto per allodole: la scheda da 9$ costa 14$ o 29$ con il trasporto, mentre bisognerà spendere da 24$ a 39$ per modelli con uscita VGA o HDMI.

PocketCHIP

Ma cos’è esattamente CHIP? E’ una single-board con un processore single-core Allwinner R8 da 1GHz, basato su ARM Cortex A8, e 512MB di RAM, 4GB di memoria interna, modulo WiFi 802.11n, Bluetooth 4.0 e un’uscita video in video composito. Il sistema è libero e open-source dentro e fuori: gira su Linux Debian e può eseguire applicazioni desktop, come LibreOffice, VLC e i browser Firefox o Chrome, ma i suoi schermi hardware, il layout PCB ed altri dettagli sono disponibili per chiunque voglia consultarli o modificarli. Persino Allwinner ha accettato di rendere pubblici documenti e codice sorgente di questo particolare processore.

Gli sviluppatori sperano di poter iniziare le consegne di CHIP (solo board) nel mese di dicembre, anche se ci sarà qualcuno che potrà ricevere una versione alpha già nel mese di settembre, mentre i kit con accessori e PocketCHIP saranno pronti per il prossimo maggio 2016.

CHIP

via http://notebookitalia.it/


VERIFICARE CHE IL NOSTRO SISTEMA È INFETTO DA SHELLSHOCK

In questa guida vedremo come verificare e risolvere il problema di Shellshock nella nostra distribuzione Linux.

 

Shellshock Test
Nei giorni scorsi abbiamorilasciato un’articolo dedicato a Shellshock, bug segnalato dai ricercatori di Red Hat che sta facendo molto parlare dato che “potrebbe” mettere a rischio milioni di personal computer e server. Come il solito, a poche ore dalla segnalazione i developer delle principali distribuzioni Linux avevano già rilasciato un’aggiornamento in grado di risolvere il bug, evitando cosi che utenti malintenzionati potessero utilizzare il bug per poter operare sul nostro sistema (operazione non molto semplice).
Possiamo inoltre verificare con estrema facilità se il nostro sistema operativo o meno è “infetto” da Shellshock.

Basta semplicemente avviare il terminale e digitare:

env x='() { :;}; echo vulnerable' bash -c "echo this is a test"

se avremo come risultato:

vulnerable
this is a test

vuol dire che nel nostro sistema è presente il bug Shellshock in bash

se invece abbiamo come risultato

this is a test

possiamo star tranquilli.

Per risolvere il problema basta semplicemente aggiornare Bash digitando da terminale:

Per Debian, Ubuntu e derivate:

sudo apt-get update
sudo apt-get install bash

Per Fedora, CentOS, Red Hat e derivate:

sudo yum install bash

Per openSUSE e derivate:

sudo zypper install bash

Per Arch Linux e derivate, Chakra, Manjaro ecc:

sudo pacman -Sy bash

Al termine basta riavviare la verifica, ed ecco risolto il problema Shellshock.

via lffl.org

KRAFT CREARE E STAMPARE FATTURE, PREVENTIVI ECC CON KDE

Vi presentiamo Kraft interessante software che ci consente di creare e gestire fatture, preventivi, ecc in KDE / Kubuntu Linux

 

Kraft
In questi anni abbiamo visto come molte aziende, comuni, utenti hanno deciso di abbonare Windows e software proprietari per puntare su Linux e il software libero. Tra i software più utilizzati troviamo LibreOffice, suite per l’ufficio open source sempre più completa ad affidabile, per le aziende troviamo anche ottimi software gestionali come ad esempio PromoGest Invoicex, in alternativa è possibile creare documenti aziendali con KDE grazie a Kraft.
Kraft è un software, open source specifico per ambiente desktop KDE, che ci consente di creare e soprattutto gestire documenti per piccole aziende come artigiani, liberi professionisti ecc.


Grazie a Kraft avremo a disposizione diversi strumenti che ci consentono di gestire i nostri clienti (grazie all’integrazione con KAddressbook), creazione automatica di fatture, preventivi, documenti di trasporto, fatture proforma ecc.
Kraft ci consente di creare template personalizzati, effettuare calcoli, statistiche, gestire il nostro magazzino ecc possiamo inoltre salvare i vari documenti in PDF cosi da poterli condividere o salvare sul pc, server o in servizi cloud.

Kraft - Preferenze

– INSTALLARE KRAFT

Per installare Kraft in Debian, Kubuntu e derivate basta digitare:

sudo apt-get install kraft 

Per installare Kraft in Arch Linux e derivate:

yaourt -S kraft

Home Kraft

via http://www.lffl.org/

STEGHIDE NASCONDERE FILE DI TESTO ALL’INTERNO DI IMMAGINI CON LINUX

In molti film e serie tv polizieschi ecc ci sono delle scene dove dei presunti tecnici informaticiscovano file all’intero di immagini o piccolissimi chip. Funzionalità che possiamo utilizzare anche noi grazie ad un semplice tool open source denominato Steghide.
Steghide è un tool open source a riga di comando che utilizza la steganografia per nascondere file di testo all’interno di immagini e file audio. I file nascosti all’interno di immagini, file audio ecc verranno criptati e saranno accessibili solo dopo aver inserito la password che ci consentirà di estrarre e decriptare il file.


Purtroppo non possiamo inserire file di testo in qualsiasi tipologia di file,Steghide attualmente supporta solo immagini digitali nel formato Jpeg e BMP e file audio nel formato WAV o AU. Steghide dispone anche di svariate opzioni come ad esempio l’opzione -cf che ci consente di convertire l’immagine / file audio generato (logicamente in formati supportati dal tool), con l’opzione -z seguita da un numero 1 a 9 possiamo gestire la compressione del file inserito nell’immagine / file audio in maniera tale da ridurne le dimensioni ecc (in questa pagina troverete tutte le varie opzioni disponibili in Steghide).

Steghide - estrarre testo da un'immagine

– INSTALLARE STEGHIDE

Steghide è disponibile nei repository ufficiali delle principali distribuzioni Linux.

Per installare Steghide in Debian, Ubuntu e derivate basta digitare:

sudo apt-get install steghide 

Per installare Steghide in Fedora basta digitare:

sudo yum install steghide 

Per installare Steghide in Arch Linux basta digitare:

sudo pacman -S steghide 

una volta installato potremo inserire o estrarre il file criptato nell’immagine/ file audio.

Per inserire file in un’immagine Jpeg e BMP o file audio WAV o AU basta dare il comando:

steghide embed -cf immagine.jpg -ef testoinserire.txt 

esempio se vogliamo inserire il file lffl.txt nell’immagine lffl.jpeg basta digitare:

steghide embed -cf lffl.jpg -ef lffl.txt 

una volta dato il comando dovremo inserire la password che ci consentirà in un secondo momento di estrarre il file di testo dall’immagine o file audio.

Per estrarre estrarre il file di testo dall’immagine o file audio basta dare il comando:

steghide extract -sf immagine.jpg

nel nostro esempio dovremo digitare:

steghide extract -sf lffl.jpg

una volta dato il comando dovremo inserire la password ed ecco il nostro file di testo correttamente estratto.

via http://www.lffl.org/

Linux, Canonical canta vittoria a Monaco

L’azienda annuncia al mondo che il merito di aver garantito milioni di euro di risparmi alla capitale della Baviera è tutto di Ubuntu. Il progetto di conversione è durato 10 anni
Roma – Che l’operazione di conversione della rete civica di Monaco di Baviera a Linux fosse stato un successo è una notizia della fine del 2013: ma ora Canonical ci tiene a chiarire il proprio ruolo e quello della distribuzione Ubuntu nel cammino (invero periglioso) che ha condotto la municipalità alla conversione completa al software libero, dal sistema operativo ai formati documentali. Un progetto che è valso milioni di euro di risparmi, ma che soprattutto ha dimostrato la fattibilità di tale tipo di operazione.

Il cammino di Linux in Baviera è iniziato addirittura nel 2003: all’epoca erano i server, su cui girava l’ormai datato Windows NT, ad avere bisogno di nuova linfa, ma col passare degli anni e con il crescere delle esigenze di ammodernamento si è fatta strada la possibilità di un migrazione pressoché totale all’open source. Inizialmente, come ricorda Canonical, era stata Debian la prescelta per avviare cambiamento: i tempi lunghi di aggiornamento di quella che è a tutti gli effetti una distribuzione da professionisti, più che da utenti finali, hanno poi convinto i manager IT di Monaco a riconsiderare il software da utilizzare.

E così nel 2009 Ubuntu ha fatto il suo debutto nell’infrastruttura di Monaco: stando a Canonical, il successo del programma LiMux è legato proprio alla svolta introdotta dalla propria distribuzione che negli anni ha permesso di completare la conversione di 12mila PC al nuovo sistema operativo (nel frattempo saliti a 14mila), e un risparmio stimabile attorno a 11 milioni a fronte di un costo complessivo di circa 23 milioni di euro. Effettuare lo stesso tipo di aggiornamento dell’infrastruttura passando, ad esempio, a Windows 7 sarebbe costato non meno di 34 milioni secondo le cifre di Canonical.

Ubuntu spera naturalmente di fare di Monaco un “caso di successo” per promuovere il proprio prodotto tra i cosiddetti decision maker: la torta della Pubblica Amministrazione è molto attraente e appetitosa, non a caso c’è stata una certa polemica negli scorsi anni tra Microsoft e la stessa Municipalità della Baviera riguardo le cifre in ballo e gli effettivi risparmi che questo tipo di conversione è in grado di garantire. Il fatto stesso che altre nazioni e altri enti pubblici, dalla Spagna alla Francia, stiano valutando progetti simili o li abbiano già avviati è comunque già il segno che questo tipo di possibilità è tenuta in conto in alcuni ambiti del mercato: non che questo significhi molto per le sorti di Linux sui desktop consumer, ma è comunque un settore piuttosto significativo dove il software open source (o meglio ancora FOSS) potrà dire molto nei prossimi anni.

fonte: punto-informatico.it


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