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La fine di Mandriva Linux: la società chiude dopo 17 anni di attività

È stata una giornata triste per il mondo Linux quella di ieri, 26 maggio 2015, data in cui Mandriva ha annunciato la chiusura delle attività. La doccia fredda per la community è arrivata per mezzo di un post sul sito societe.com. Mandriva era alla base di una delle distribuzioni Linux più diffuse in ambito commerciale e chiude dopo oltre 16 anni di attività ed alcuni periodi con altalenanti problemi finanziari.

Non è apparentemente servito a niente generare un fatturato di circa 553 mila euro nel corso del 2013. La società aveva a carico una forza lavoro di poco meno di 20 dipendenti, anche viste alcune defezioni degli ultimi anni. Proprio in vista delle incertezze finanziarie, alcuni dipendenti avevano abbandonato Mandriva per fondare il sistema operativo Mageia, un fork di Linux Mandriva.

Mandriva Linux

Nel corso degli anni Mandriva ha cercato di minacciare il successo commerciale di Windows installando su desktop la propria alternativa basata su kernel Linux. Nel 2007 Mandriva portava a compimento un importante accordo con il governo nigeriano, grazie al quale riusciva ad installare il proprio sistema operativo su 17 mila PC utilizzati nelle scuole del paese africano. Allo stesso modo, Mandriva ha riscosso particolare successo anche in Malesia.

Ma nel 2012 tornava l’ombra della bancarotta, una situazione che comunque Mandriva ha dovuto affrontare più volte dal 1998 ad oggi. Ad aver salvato la società è stato Jean-Manuel Croset, divenuto COO nel 2011 e subito dopo CEO, ma con l’annuncio del suo abbandono Mandriva è destinata alla chiusura. Croset concentrerà i propri sforzi su SimplyWorks, la sua società, e come consulente IT in Svizzera.

Linux è diventato una potenza nel mercato dei server e dei data center con compagnie come ad esempio Red Hat, ed è ampiamente utilizzato anche nel mercato dei sistemi embedded. Con un po’ di capacità di astrazione, potremmo dire che è la realtà dominante sul mondo smartphone visto che Android utilizza come base proprio Linux. Tuttavia, sul fronte desktop non è mai riuscita a mettere in discussione i numeri di Microsoft.

“È una fine drammatica per una compagnia che ha inseguito il sogno del PC desktop con Linux dal 1998”, scrive il blog LWN.net, un epilogo che in qualche modo sancisce un’amara sconfitta per il mondo open-source, la fine della speranza per cui Linux possa contrastare in un futuro non meglio determinato l'egemonia di Windows

Fonte http://www.hwupgrade.it


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