Monaco fa marcia indietro su Linux? No, non proprio
La città della Baviera avvia uno studio interno per valutare quale sia la migliore soluzione per la propria infrastruttura IT. Un lavoro analogo, nel 2000, aveva condotto alla scelta del Pinguino
Negli ultimi giorni le notizie su un possibile ripensamento da parte dell’amministrazione locale bavarese si erano fatte insistenti: a Monaco si è da poco insediato un nuovo sindaco, dopo una sofferta negoziazione seguente le elezioni alla ricerca di accordi politici necessari a formare una giunta, e quest’ultimo ha richiesto al reparto IT interno una verifica e uno studio sullo stato e le prospettive della rete informatica dell’amministrazione. “Il nuovo sindaco ha chiesto di fornire informazioni così da poter prendere una decisione e formulare una proposta al consiglio comunale per come procedere in futuro – ha spiegato Hauf – Non si tratta solo di Limux, ma di tutto il reparto IT. Si parla di organizzazione, di costi, di performance e di usabilità e soddisfazione degli utenti”.
Lo studio prenderà quindi in considerazione tutte le opportunità in circolazione, free software o software proprietario, Linux, Windows e probabilmente anche Mac OS, e tenterà di fornire una risposta esauriente su quale sia la migliore soluzione da adottare nei prossimi anni per garantire al contempo costi accettabili e funzionalità adeguate: questo potrebbe significare abbandonare la versione personalizzata di Ubuntu con installato LibreOffice attualmente in uso, magari a favore di Windows e Office, ma potrebbe anche significare che Monaco insisterà e persisterà nella sua scelta di software libero negli anni a venire. Da uno studio simile, nel 2000, era venuta fuori la decisione di passare a Linux: non è dunque improbabile che le stesse considerazioni e argomentazioni di allora valgano anche oggi. Nel 2000 il vero problema da affrontare, e che portò alla decisione di creare Limux, non erano i costi o l’esperienza d’uso: c’era in ballo l’interoperabilità e l’indipendenza da qualsiasi lock-in, da cui la decisione di passare al Pinguino.Il caso è montato a causa delle dichiarazioni del neoeletto vicesindaco Josef Schmid alSuddeutsche Zeitung, che aveva parlato di “sofferenza” da parte dei dipendenti del comune per le condizioni in cui erano costretti a lavorare con Linux. I più maliziosi hanno legato questo nuovo orientamento alla decisione di Microsoft di spostare proprio a Monaco di Baviera il proprio quartier generale tedesco, con un importante investimento che si concluderà nel 2016: anche il nuovo sindaco si era espresso in altri contesti dichiarandosi un “fan Microsoft”, e storicamente l’azienda di Redmond ha sempre contestato le cifrerelative ai costi e ai risparmi dichiarate dalle amministrazioni precedenti relative al progetto Limux.