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La Russia vuole passare a Linux “il prima possibile”

Il governo russo ha indicato una via precisa per rispondere alle sanzioni per l’invasione della Crimea (sanzioni tutt’ora in corso): si vuole …Il governo russo ha indicato una via precisa per rispondere alle sanzioni per l’invasione della Crimea (sanzioni tutt’ora in corso): si vuole abbandonare definitivamente Windows e passare a un sistema operativo Linux “personalizzato per le esigenze dei russi” nel prossimo futuro. Sembra una buona notizia per i fan del pinguino, ma bisogna conoscere tutti gli aspetti della vicenda.
Una mossa solamente politica
Questa mossa è solo politica: la Russia non prova improvvisamente “amore” per il mondo Open Source. La vera ragione è che la Russia vuole avere il pieno controllo sulla rete russa e su tutto il traffico in entrata e in uscita dalla rete Internet dei cittadini russi.
Le big targate USA devono pagare
Questo passaggio a Linux è parte del piano di “punire” i grandi colossi tecnologici americani “capitalisti” come Apple, Google e Microsoft, costringendoli a pagare molte più tasse. Il nuovo consigliere per Internet del Presidente Putin, Klimenko, ha rivelato questi piani in un’intervista pubblicata su Bloomberg. Le parole del consigliere lasciano ben chiare le intenzioni: “Stiamo allevando la mucca americana ora è il momento di mungerla”.
Sicurezza interna e Google
Google è finito nel mirino del governo russo: in USA Google collabora apertamente con la polizia e l’NSA nella lotta al terrorismo, mentre al governo russo non viene fornita alcuna indicazione sul traffico (nel motore di ricerca) di potenziali bersagli dell’intelligence (siano essi terroristi, veri o presunti, poco importa).
Questa “arroganza” verrà pagata a caro prezzo:  Kilimenko vede Google come una potenziale minaccia per la sicurezza nazionale e non teme se improvvisamente Google decidesse di lasciare la Russia. Ha aggiunto: “Non sarà un problema se Google lascia la Russia, i nostri siti di ricerca (Yandex e Mail.ru) hanno tecnologie simili”.
Conclusioni
Questo risultato è davvero un colpo vincente per l’open source e Linux? 22.000 uffici pubblici russi utilizzeranno Linux (saranno costretti, ndr), il governo metterà i bastoni tra le ruote alle big del settore informatico e pretenderà soldi da tutti, Google compresa. Chi non è d’accordo, la porta (virtuale) è quella: la Russia può fare a meno dell’Internet moderno.
La Russia non farà la fine della Corea del Nord? Utilizzare una distribuzione Linux “ad hoc” per spiare tutto e tutti potrà mai diventare motivo d’orgoglio per il mondo open source?
Via http://www.chimerarevo.com


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