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Linux in Comune: quello che non sappiamo

Ieri a seguito della pubblicazione dell’articolo Il Comune di Torino passa a Linux: addio Windows XP si è scatenato il putiferio. Più di 200 commenti online hanno confermato almeno due dettagli chiave. Il primo è che l’adozione di Linux negli enti pubblici è potenzialmente ben vista. Il secondo è che un’eventuale transizione di questo tipo è molto più complessa di quanto si possa supporre.

Un nostro lettore, Vittorio R. (nostra la scelta di omettere la sua identità, NdR.), Amministratore di Sistema di un Comune piemontese, ci ha scritto per fare chiarezza sull’argomento.

L’ammnistratore di sistema

Ecco la sua accorata lettera:

L’impulso di scriverle è nato dopo aver letto i commenti, supponenti e arroganti, di molti lettori riguardanti la pubblica amministrazione, il livello di competenza dei dipendenti pubblici e del livello di informatizzazione della macchina pubblica.

Quando ho letto l’articolo di Repubblica ho subito pensato “ancora con la storia del ‘cervellone’ – solito articolo scritto coi piedi”. Poi ho iniziato a pensare a cosa sta combinando il CSI Piemonte. Il Comune piemontese, per cui sono l’Amministratore di Sistema, è consorziato col CSI. Il CSI Piemonte è un consorzio creato nel 1977 dalla Regione Piemonte per le attività di informatizzazione e gestisce già, praticamente, i servizi informativi di Regione Piemonte e del Comune di Torino. Fornisce già, a tutti gli Enti del Territorio, molti servizi erogati via web dai due datacenter che hanno a Torino e Vercelli. Hanno anche una suite di applicativi cloud e iniziano a proporsi direttamente agli enti locali come erogatori di soluzioni cloud.

Dopo aver letto l’articolo ho subito pensato che ormai, avendo già in gestione molti servizi erogati via web (o terminal server) dai datacenter al Comune e Regione, passare i terminali degli uffici a Linux e LibreOffice era l’evoluzione naturale. Niente di stupefacente insomma.

Ma tutto questo ai molti lettori di Tom’s non è noto, ne è noto quanto complessa sia la gestione informatica di un Ente Pubblico che, per sua natura, ha compiti e strutture differenti da quelle di un’azienda che è orientata solo al business. L’unica idea comune è la totale “incompetenza” e “incapacità” del dipendente pubblico. Quanta gente è a conoscenza dell’esistenza di una legge quadro apposita, il cosiddetto CAD, sulle modalità di informatizzazione delle pubbliche amministrazioni, locali e centrali?

Senza poi contare i soliti ragionamenti da “cantinaro”: che fare se non funziona il pc, la scheda di rete.Non viene in mente a nessuno che esistono i servizi di assistenza in chiamata, a supporto di sistemi informativi interni? E che all’interno degli enti pubblici esistono figure e competenze apposite per gestire i sistemi informatici, sempre più complessi e con sempre meno mezzi e risorse a disposizione?

Mi scusi per lo sfogo. Le dico questo perché potrebbe essere un interessante spunto per una serie di articoli di approfondimento, l’esame della situazione dell’informatica della Pubblica Amministrazione e delle leggi connesse come il CAD, troppo spesso ignorate dalla gente. Il grosso problema dell’informatica nella PA è che queste leggi sono ignorate dal legislatore stesso che risulta essere incompetente su questioni tecniche e di buon senso (vedasi questione Franceschini e SIAE).

Vita dura

Un piccolo “esempio” delle contraddizioni della normativa è dato dalla fornitura del wifi pubblico che, nonostante le ultime leggi come il famigerato “decreto del fare”, a causa dell’art. 6, comma 1 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche (D.Lgs 259 del 1-8-2003) che recita “Lo Stato, le Regioni e gli Enti locali, o loro associazioni, non possono fornire reti o servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico, se non attraverso società controllate o collegate“, nessun ente pubblico può acquisire il servizio di accesso a internet per la cittadinanza da società come Telecom Italia, Fastweb, Tiscali o altri privati ma deve passare per forza da “municipalizzate” e “Consorzi”.

Telecom, Fastweb e compagnia non sono società controllate o partecipate e, nel caso del Piemonte, l’unico soggetto possibile è appunto il CSI Piemonte in quanto consorzio pubblico costituito dagli enti consorzianti.

In Piemonte quindi, se non ci si consorzia al CSI o non si possiedono quote di altra società municipalizzata, non è possibile fornire il servizio di accesso a internet alla cittadinanza e non è possibile neanche realizzarlo in economia, ovvero farselo a mano in autonomia. Questa è stata la risposa alla richiesta erogata dal mio Ente dal MEF alla richiesta di chiarimenti sulla possibilità e modalità di log e tenuta navigazione in caso di accesso senza autenticazione.

Il Ministero ha anche aggiunto che poi la responsabilità dell’accesso senza autenticazione ricade sulla società fornitrice che sarà lei a decidere come regolarsi per l’autenticazione.

La scelta dell’impiego di software libero, specialmente per le infrastrutture informatiche, più che un’opportunità è ormai una necessità: si hanno sempre meno risorse per fare il proprio lavoro e se non si usa software libero non si va più da nessuna parte. Il software libero nella PA è molto diffuso più di quanto comunemente noto: nel mio piccolo dove posso uso Linux per server e anche l’infrastruttura di virtualizzazione è tutta realizzata con software libero. Sto attualmente studiando come sostituire il dominio AD con samba 4 e così non dover più rinnovare ulteriori licenze. L’impiego di software libero, che non significa automaticamente “gratuito”, permette comunque di realizzare sistemi e soluzioni, anche complesse, senza ulteriori oneri per l’Ente in autonomia.

È però disarmate sentirsi dire dal proprio ex Assessore che, tra il miglioramento dell’informatizzazione di un settore dell’ente e asfaltare una strada, preferisce la seconda opzione perché ha più visibilità elettorale

Il cloud poi … la spesa, essendo un canone annuo, finisce nelle spese correnti e non di investimento, soggette a tagli e vincoli sempre più stretti. Senza contare che il costo del cloud è proibitivo ormai. Con il costo di un anno di cloud completo su uno dei maggiori fornitori italiani con i prezzi dei server in convenzione Consip mi rifaccio l’intero parco server per reggere il carico delle VM del mio ente e mi avanzano fondi per rinnovare l’assistenza per altri 5 anni !!! Ma queste “quisquiglie”, oltre a una infrastruttura di rete pubblica pessima, sono nulla rispetto alla pretesa di AGID di passare TUTTI i datacenter della pubblica amministrazione al cloud, in centri regionali appositi, entro 3 anni (2,5 ormai, visti i tempi) e ovviamente senza “oneri per lo stato”. In Piemonte vuol dire dare tutti i datacenter dei comuni al CSI senza valutazioni di mercato, visto che AGID (Agenda Digitale per l’Italia) ha passato la palla alle regioni per la stesura dei piani regionali di razionalizzazione, che avrebbero dovuto essere fatti entro il 30 giugno 2014.

Da quanto conosco, finora nessuna regione ha emesso un piano di razionalizzazione dei CED.

Chiudo segnalandole una realtà interessante che si sta plasmando in questo periodo: i vari sistemisti e tecnici informatici della PA, figure professionali poco note, trascurate e inascoltate all’interno delle PA (finché non avviene un disastro …), stanno facendo fronte comune e si tengono in contatto per affrontare le sfide sempre più ardue dell’informatizzazione degli enti pubblici. Per ora abbiamo un sito di riferimento che è www.opensipa.it.

fonte:http://www.tomshw.it/


ALTERNATIVA A SHAZAM O SOUNDHOUND PER LINUX?

In questa guida vedremo come utilizzare Midomi, servizio web che ci consente di avere una valida alternativa a Shazam o SoundHound in Linux.

Tra le tante applicazioni che troveremo a breve disponibili per Ubuntu Touch troviamo ancheEyrie Music Identifier, interessante app in grado di offrirefunzionalità simili a Shazam a SoundHound.
Attraverso Eyrie Music Identifier potremo avere informazioni dettagliate sul brano che siamo ascoltando alla radio, tv, ecc, funzionalità che possiamo avere anche nella nostra distribuzione Linux grazie al servizio web denominato Midomi.


Midomi è un motore di ricerca musicale che dispone di caratteristiche molto simili a Shazam o SoundHound consentendoci di poter avere informazioni dettagliate sul brano in ascolto in tv, autoradio oppure semplicemente canticchiandolo con la nostra voce.

Importante caratteristica di Midomi è la possibilità di avere informazioni sul titolo del brano, autore, album ecc del brano in ascolto il tutto direttamente dal nostro browser senza installare applicazioni, o altro. Per poter funzionare, il nostro browser deve disporre del plugin Adobe Flash Player,consiglio inoltre di impostare l’avvio automatico del microfono in Midomi operando sulle impostazioni del plugin proprietario di Adobe collegandoci in questa pagina.

In alternativa a Midomi possiamo utilizzare Picard, software open source (incluso nei repository delle principali distribuzioni Linux) dedicato alla gestione di tag in file audio interagendo con il database di MusicBrainz. Picard ci consente di poter integrare i tag nei nostri file audio semplicemente analizzando il file audio, funzionalità simile a Shazam o SoundHound, basta registrare anche pochi secondi del brano da analizzare ad esempio con l’applicazione Audio Recorder, ed analizzare il file con MusicBrainz Picard, questo ci fornirà dettagli sull’artista, titolo, album ecc come Shazam o SoundHound.

fonte:http://www.lffl.org/


RYGEL ACCEDERE AI NOSTRI FILE MULTIMEDIALI DI UBUNTU DA TV, ANDROID ECC ATTRAVERSO UPNP/DLNA

Rygel è un’utile applicazione che ci consente di poter accedere ai video, immagini, musica ecc presenti sul nostro pc in SmartTV, Android ecc grazie alla tecnologia UPnP/DLNA.

 

Rygel in Ubuntu Linux
DLNA (Digital Living Netqork Allieance) è una tecnologia che consente di facilitare notevolmente la condivisione di file multimediali in una rete localefacilitandone l’accesso e riproduzione tra vari dispositivi. Attualmente UPnP/DLNA viene supportato da device mobili, tv e console di nuova generazione ecc, inoltre troviamo molti software che ci consentono di far diventare il nostro pc uncompleto MediaServer / MediaRenderer come ad esempio Rygel.
Rygelè un progetto open source, sviluppato da GNOME, che ci consente cicreare un mediaserver domestico per condividere facilmente i nostri file multimediali come video, immagini e musica tra vari pc, console, device mobili ecc.


Con Rygel potremo condividere facilmente i file multimediali presenti nel nostro pc con Ubuntu, Fedora, Arch Linux ecc con la possibilità di accederne ad esempio da smartphone, tablet, altro pc oppure SmartTV ecc il tutto attraverso la nostra connessione Wireless / Ethernet.In termini tecnici Rygel ci consente di creare un MediaServer / MediaRenderer audio/video UPnP, con tanto di supporto per plugin di terze parti il tutto gestito da una semplice ed intuitiva interfaccia grafica.

– INSTALLARE RYGEL

Rygel è disponibile nei repository ufficiali delle principali distribuzioni Linux, assieme al software installeremo anche rygel-preferences utile tool che ci consente di gestire le directory da condividere attraverso una semplice interfaccia grafica.

Per installare Rygel in Debian, Ubuntu e derivate basta digitare:

sudo apt-get install rygel rygel-preferences 

Per installare Rygel in Fedora basta digitare:

sudo yum install rygel

Per installare Rygel in Arch Linux e derivate (compreso Manjaro)

sudo pacman -Sy rygel

al termine dell’installazione dovremo operare sulla configurazione di Rygel.

Per Ubuntu, Debian e derivate basta avviare da menu “Preferenze di Rygel” e da li importare le directory da condividere.

Per le altre distribuzioni dovremo operare nel file di configurazione rygel.conf digitando da terminale:

nano $HOME/.config/rygel.conf

da li potremo impostare nuove directory, gestire plugin ecc, rete ecc.

Rygel Conf

al termine basta salvare il tutto cliccando su Ctrl + x e poi s

Al termine basta digitare su Alt+F2 e avviare rygel

Per avviare automaticamente Rygel all’avvio basta andare nel tool applicazioni avvio presente nelle impostazioni di sistema / menu della nostra distribuzione e aggiungere Rygen inserendo come comando rygel

fonte http://www.lffl.org/

Sette motivi per cui Linux domina il mondo dei server

  Oggi Linux è presente in una miriade di dispositivi che ci circondano, da  smartphone  a console di gioco, ma è ancora più vicino di quanto pensiamo.

server [1]

Quindi non utilizzare uno qualsiasi di questi dispositivi,  semplicemente aprendo una pagina web che stiamo già utilizzando Linux  . Il motivo? Perché Linux è diventato il sistema operativo più utilizzato nel server e non per caso. Diamo un’occhiata a suoi principali vantaggi.

Stabilità

Nessuno dubita la stabilità di un sistema Linux, soprattutto quando è noto che  una tipica installazione può funzionare per anni senza guasti  . Linux gestisce grandi quantità di molto meglio i processi di Windows e richiede il riavvio prima di modifiche alla configurazione o dopo gli aggiornamenti di sistema. Finestre degrada nel tempo e di volta in volta richiedere l’intervento dell’utente per deframmentare il disco rigido, ripulire Registro di sistema o l’applicazione di qualsiasi altro gadget che consente di ripristinare una certa flessibilità al sistema. In Linux, con un buon file system (come Ext4 o XFS) avete mai sentito la parola defrag.

Sicurezza

Nessun sistema è immune agli attacchi, ma la velocità di risposta ad un guasto e la quantità di persone che possono audit che sicuramente fa la differenza.  Microsoft reagisce più lentamente alle falle di sicurezza di Windows  e questo lascia loro sistemi vulnerabili per più tempo. La comunità Linux reagisce molto più velocemente a questi eventi e grazie a che il codice sorgente è disponibile, chiunque con la conoscenza può correggere questo e renderlo disponibile agli utenti immediatamente. Vale la pena di dire che Linux è molto meno frequentemente attaccati da virus e minacce informatiche  .

Le applicazioni di gestione

Distribuzioni Linux usano i repository ufficiali per le loro applicazioni, l’applicazione di politiche di controllo di qualità e sicurezza che garantiscono l’integrità e la salute dei pacchetti installati. E non solo per la sicurezza e l’integrità è anche una questione di usabilità, perché  tutto quello che serve è in un posto  .

Flessibilità

Una installazione di Linux può essere regolato, se necessario  . E ‘comune non installare GUI per evitare di sprecare RAM, scegliere i file di sistema ottimali in base alle esigenze del servizio o costruire una domanda se ci adattiamo per adattare il nostro sistema. Linux può essere riconfigurato per includere solo i servizi essenziali per il tipo di attività e ottimizzare l’uso delle risorse.

Costi

Linux è il re indiscusso dei costi di implementazione e difficilmente può essere rovesciato. Anche con le versioni supporto aziendale delle imprese sono più economici rispetto a Windows o un altro  software  proprietario. Questo perché  la maggior parte del  software  utilizzato in Linux è libero  mentre il proprietario è legata a schemi di licenze costose o vendite di plugin aggiuntivi per aggiungere nuove funzionalità.

Comunità

Linux è ed è sempre stata una comunità  , questo rende gli sviluppatori sono sempre ascoltando dici e gli utenti hanno bisogno. Questo sforzo congiunto consente maggior parte delle distribuzioni può inviare aggiornamenti ogni 6 mesi, cose accade molto meno spesso sul lato di Windows.

Libertà

Forse il più filosofico di tutti i vantaggi, ma è che Linux non ha dietro di te non limitarsi società che utilizza il sistema o allegare poco clausole legali.  Con Linux sono liberi di utilizzare, modificare e combinare ciò che si vuole soddisfare le vostre esigenze  .

Tra le distribuzioni di server più utilizzati sono Debian, Slackware, CentOS e Red Hat Enterprise Linux.Unsure su cosa? Sistema operativo da utilizzare per il server? Provalo e dirci come si fa, sicuramente non ve ne pentirete.

 fonte ultimate-solution.com


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