Tag: update

AIRDROID 3 RILASCIATO

E’ disponibile la nuova versione 3.0 di AirDroid aggiornamento che porta con se molte funzionalità e il nuovo client per Windows e Mac (per ora niente Linux).

 

AirDroid 3 su Android
AirDroid è un progetto nato per facilitare l’accesso ai file presenti sul nostro device mobile Androidda pc utilizzando la connessione internet. Lo sviluppo di AirDroid ha portato moltissime funzionalità come ad esempio la possibilità di accedere a messaggi, contatti, operare nelle applicazioni, fotocamera ecc il tutto direttamente da web browser. Proprio in queste ore è stata rilasciata la nuova versione 3.0 di AirDroid, aggiornamento che porta con se molte ed utili funzionalità come ad esempio la possibilità di visualizzare sul nostro pc le notifiche di messaggi, chiamate ecc il tutto utilizzando il nostro web browser.

Con AirDroid 3 debuttano anche i nuovi client per Microsoft Windows e Apple Mac (non ho trovato conferme ufficiali sul possibile rilascio del client per Linux) che consentono di poter accedere e operare in varie applicazioni direttamente da PC come ad esempio WhatsApp (funzionalità denominata AirMirror e disponibile solo in device con permessi di root).
Con il nuovo client per pc di AirDroid 3.0 sarà possibile inviare molto più velocemente file al device mobile, la nuova versione incluse anche la crittografia end-to-end rendendo cosi più sicura la connessione tra device mobile e pc,

Ecco un video che ci descrive alcune novità di AirDroid 3.0:

AirDroid 3.0 è già disponibile per Android alla pagina dedicata in Google Play Store.

via lffl.org

NVIDIA RILASCIA I DRIVER 343.36 PER LINUX, ECCO COME INSTALLARLI

Nvidia ha recentemente rilasciato i nuovi driver 343.36 per Linux, importante aggiornamento che include diverse migliorie. Ecco come installarli.
Nvidia
Negli ultimi anni abbiamo sono approdate numeroseottimizzazioni riguardanti il supporto hardware in Linux da parte di AMD e Nvidia. Proprio Nvidia sta portando numerose migliorie in Linux (grazie anche alla collaborazione con Valve), con performance grafiche ormai simili (ed in alcuni casi superiori a Microsoft Windows). Da Nvidia sono approdati nei giorni scorsi i nuovi driver 343.36 per Linux, aggiornamento che oltre a vari correzioni include soprattutto un miglior supporto per le nuove versioni del Kernel Linux.

Nvidia 343.36 per Linux include anche il supporto per il server grafico X.org 1.17oltre ad includere la nuova opzione “UseSysmemPixmapAccel” e “AllowIndirectGLXProtocol” nelle configurazioni / preferenze di Nvidia. I developer Nvidia con il driver 343.36 hanno corretto diversi bug riguardanti UnrealEngine 4 e risolto alcuni problemi riscontrati nell’avvio di applicazioni e game 32 Bit in sistemi 64 Bit.In questa pagina troverete il changelog completo riguardante Nvidia 343.36 per Linux, inoltre troverete il download dell’installer.

Per li utenti Ubuntu è possibile installare i nuovi driver Nvidia 343.36 digitando da terminale:

sudo add-apt-repository ppa:xorg-edgers/ppa
sudo apt-get update
sudo apt-get install nvidia-343

al termine dell’installazione / aggiornamento dovremo riavviare la distribuzione.


VERIFICARE CHE IL NOSTRO SISTEMA È INFETTO DA SHELLSHOCK

In questa guida vedremo come verificare e risolvere il problema di Shellshock nella nostra distribuzione Linux.

 

Shellshock Test
Nei giorni scorsi abbiamorilasciato un’articolo dedicato a Shellshock, bug segnalato dai ricercatori di Red Hat che sta facendo molto parlare dato che “potrebbe” mettere a rischio milioni di personal computer e server. Come il solito, a poche ore dalla segnalazione i developer delle principali distribuzioni Linux avevano già rilasciato un’aggiornamento in grado di risolvere il bug, evitando cosi che utenti malintenzionati potessero utilizzare il bug per poter operare sul nostro sistema (operazione non molto semplice).
Possiamo inoltre verificare con estrema facilità se il nostro sistema operativo o meno è “infetto” da Shellshock.

Basta semplicemente avviare il terminale e digitare:

env x='() { :;}; echo vulnerable' bash -c "echo this is a test"

se avremo come risultato:

vulnerable
this is a test

vuol dire che nel nostro sistema è presente il bug Shellshock in bash

se invece abbiamo come risultato

this is a test

possiamo star tranquilli.

Per risolvere il problema basta semplicemente aggiornare Bash digitando da terminale:

Per Debian, Ubuntu e derivate:

sudo apt-get update
sudo apt-get install bash

Per Fedora, CentOS, Red Hat e derivate:

sudo yum install bash

Per openSUSE e derivate:

sudo zypper install bash

Per Arch Linux e derivate, Chakra, Manjaro ecc:

sudo pacman -Sy bash

Al termine basta riavviare la verifica, ed ecco risolto il problema Shellshock.

via lffl.org

HOTSHOTS SI AGGIORNA ALLA VERSIONE 2.2.0

Nuovo aggiornamento per HotShots, uno dei migliori software multi-piattaforma per catturare screenshot

 

HotShots in Ubuntu
HotShots è un progetto open source che punta a fornire uncompleto gestore degli screenshot per Linux, Microsoft Windows e Apple Mac.
Tra le principali caratteristiche di HotShots troviamo la possibilità dicatturare immagini dell’intero destkop oppure di una finestra o solo una parte, dispone del supporto multi-monitor oltre a poter personalizzare le scorciatoie da tastiera. Una volta cattura l’immagine possiamo editarla attraverso un’ottimo editor con il quale potremo ridimensionare, ritagliare lo screenshot oltre ad includere freccie, testo, selezionare alcune parti ecc.
Una volta elaborata l’immagine potremo salvarla su pc oppure caricarla sul nostro server o servizio di condivisione immagini come FreeImageHosting, Imgur, Imageshack e CanardPC.
Lo sviluppo di HotShots ha reso il software sempre più completo e funzionale dall’ottima integrazione con qualsiasi ambiente desktop Linux.


Da notare inoltre le migliore nel collegamento nel pannello (per Unity troviamo il supporto per AppIndicator), migliora anche la selezione “a mano libera” degli screen.
Dalle preferenze di HotShots troviamo anche utili opzioni per ridimensionare automaticamente l’immagine post-cattura, migliora anche l’edito delle immagini con la possibilità di elaborare anche screenshot catturati con altri software (basta semplicemente trascinare l’immagine all’interno dell’editor).

– INSTALLARE HOTSHOTS

HotShots è disponibile per Ubuntu e derivate digitando da terminale:

sudo add-apt-repository ppa:ubuntuhandbook1/apps
sudo apt-get update
sudo apt-get install hotshots

in alternativa possiamo scaricare solo il pacchetto deb da questa pagina.

HotShots è disponibile anche per Arch Linux attraverso AUR, e Microsoft Windows e MAC.

Home HotShots

via http://www.lffl.org/


Il Comune di Napoli abbandona Linux e torna a Microsoft

Open source addio: il Comune di Napoli dopo essersi impegnato ad adottare Linux Ubuntu sui computer dei suoi dipendenti torna a Microsoft. Dietro la decisione, una lunga storia di sequestri, licenze fasulle e battaglie in Consiglio comunale.

Il Comune di Napoli dice addio al sistema operativo open source Linux sulla sua rete informativa e torna, di fatto, a Microsoft. E mentre a Torino l’Amministrazione guidata da Piero Fassino annuncia di voler diventare «la prima grande città italiana “open source”» per risparmiare soldi nella gestione dei sistemi, l’Amministrazione partenopea oggi guidata ad Luigi de Magistris, dimenticando di essere stata pioniera nel campo, abbraccia nuovamente i sistemi a codice proprietario. Prima di proseguire occorre fare un primo passo indietro: correva l’anno 2009, a Palazzo San Giacomo l’allora sindaco Rosa Russo Iervolino – che di reti telematiche non capiva pressoché niente – condivideva in Consiglio comunale una proposta presentata dall’allora assessore alle Reti, Giulio Riccio, con primo firmatario quel Francesco Nicodemo allora consigliere comunale Pd e oggi responsabile della comunicazione nazionale Pd e fedelissimo del premier Matteo Renzi. In partica il Comune partenopeo “sposava” la filosofia open source introducendo nei propri uffici su circa 2.000 personal computer il sistema operativo Linux, distribuzione Ubuntu, con pacchetto di lavoro individuale Open Office, entrambi gratuiti. «Significa aver la possibilità di utilizzare liberamente software di qualità che consente all’amministrazione comunale di avere un enorme risparmio e di avere i terminali sempre aggiornati e sicuri» chiosava la giunta di allora in una nota stampa.

 

Perché il Comune di Napoli abbandona Linux Ubuntu e l’open source?

 

Dopo questo primo passo indietro occorre farne un altro. Palazzo San Giacomo con quel provvedimento in favore del software open source intendeva anche lasciarsi alle spalle una brutta storia, datata 2001-2002, tredici anni or sono. Si trattava dell’acquisto di diverse centinaia di computer marca Ibm da una ditta appaltatrice di Napoli, ubicata poco distante la sede municipale. I computer montavano il sistema operativo Windows di Microsoft e la suite di Office MS (Word, Excel eccetera). Ebbene, anni dopo, l’Amministrazione venne a scoprire suo malgrado, dopo la pubblica coraggiosa denuncia di un consigliere comunale, Raffaele Ambrosino, che i software installati su una buona parte dei computer non avevano le licenze. Uno scandalo nazionale: intervenne la Guardia di Finanza, la Procura aprì una indagine e i computer finirono con l’essere posti sotto sequestro dell’autorità giudiziaria (molti sono ancora incredibilmente negli uffici comunali, spenti, a marcire). Nel 2009, l’Amministrazione Iervolino decise di avviare una transazione con Microsoft. Non sanando i vecchi abusi (il Comune fra l’altro nella vicenda delle false licenze era parte lesa) ma acquistando nuove licenze d’uso per il futuro. Un affare da oltre 800mila euro (700mila più Iva).

 

Nel Consiglio comunale del 30 aprile 2010 Nicodemo si esprimeva così in un intervento in Aula:
…questa operazione (riferendosi all’open source ndr.) ci ha permesso un risparmio ovvero un’economia di spesa negli anni, nel anno diciamo nel biennio 2008/2010 di 3 milioni e mezzo di euro perché noi avevamo un vecchio appalto di circa 4 milioni e mezzo di euro, con il nuovo acquisto compreso diciamo come sistema operativo noi abbiamo pagato un milione di euro e dunque questa Amministrazione facendo questa scelta ha risparmiato 3 milioni e mezzo di euro. […] Questa scelta che noi abbiamo fatto nel 2009 è coincisa anche con, diciamo, un contenzioso che si è aperto con la casa produttrice dei più grossi software, direi la casa monopolista come è noto che è la Microsoft con il Comune di Napoli. Allora io non credo che sia compito del Consiglio Comunale entrare nelle questioni diciamo dell’opportunità o meno di fare una transazione soprattutto quando ci sta allegando come un emendamento che è il numero tre, allegata una lettera dell’Avvocatura in cui dice che per il Comune di Napoli può essere utile andare a fare una transazione con Microsoft, per cui diciamo nulla quaestio sulla necessità di fare una transazione con Microsoft. Quello che questo emendamento diciamo porta all’attenzione è che poiché questa transazione riguarda l’acquisto di settecento mila euro di licenze, non di licenze vecchie volte a sanare diciamo eventuali mancanze di licenze proprietarie, piuttosto acquistare nuove licenze, è evidente che l’Amministrazione Comunale nel caso che questo emendamento voglio dire non venga accolto, sia ritirato, non sia condiviso dall’Amministrazione, si deve impegnare perché questo accordo con Microsoft rappresenta la chiusura di una vicenda che va molto lontano Sindaco e per alcuni versi è ancora aperta e vede il Comune di Napoli anche danneggiato e in causa con altri soggetti. Quello che questo emendamento diciamo porta all’attenzione è che poiché questa transazione riguarda l’acquisto di settecento mila euro di licenze, non di licenze vecchie volte a sanare diciamo eventuali mancanze di licenze proprietarie, piuttosto acquistare nuove licenze, è evidente che l’Amministrazione Comunale nel caso che questo emendamento voglio dire non venga accolto, sia ritirato, non sia condiviso dall’Amministrazione, si deve impegnare perché questo accordo con Microsoft rappresenta la chiusura di una vicenda che va molto lontano Sindaco e per alcuni versi è ancora aperta e vede il Comune di Napoli anche danneggiato e in causa con altri soggetti.

 

È un consigliere comunale di centrodestra, Andrea Santoro, a riassumere la vicenda nel 2010: «Il Comune ha subito una truffa, pagando per computer dotati di licenza che invece non l’avevano, ma qualcuno a Palazzo San Giacomo ha ritenuto giusto fosse il Comune e non l’azienda fornitrice a risarcire Microsoft. Come poi: attraverso l’acquisto di 700 mila euro più IVA di licenze. Materiale inutile per il Comune, essendo transitato nel frattempo sui nuovi computer che girano con Ubuntu e con i software sviluppati per Linux».

 

Il Comune di Napoli e la transazione con Microsoft

 

E invece, il rapporto con Microsoft è andato avanti, con buona pace della filosofia open source e di tutte le ipotesi di risparmio sul medio e lungo periodo. Già, perché con Luigi de Magistris il Comune ha confermato la via già intrapresa dai suoi predecessori in barba ad una delibera di Consiglio comunale: addio Linux-Ubuntu – peraltro osteggiato da una buona parte dei dipendenti comunali piuttosto “allergici” alle novità – e si ritorna al vecchio sistema operativo Microsoft. E così, mentre alla Regione Campania i tecnici devono far fronte con computer vulnerabili poiché montanti il vecchio sistema operativo XP ormai non più supportato dalla casa madre di Seattle, al Comune di Napoli il sistema operativo è nuovo di zecca. Ma è costato caro e amaro.

fonte: http://www.fanpage.it/


INSTALLARE E MANTENERE AGGIORNATO FILEZILLA IN UBUNTU E DERIVATE

In questa guida vedremo come installare e mantenere costantemente aggiornato FileZilla in Debian, Ubuntu e derivate.

FileZilla in Ubuntu
FileZilla è uno dei più conosciuti ed utilizzati client FTP disponibile sia per Linux che Microsoft Windows e Apple Mac. Tra le principali caratteristiche di FileZilla troviamo il supporto con i più diffusi protocolli come FTP, FTPS e SFTPoltre al supporto per IPv6 con la possibilità di gestire anche la velocità di download / upload dei file. FileZilla ci consente di confrontare due directory mantenendole sincronizzate (ottimo per il backup di siti web, server ecc), dispone di un’assistente per la configurazione della rete, supporto per ricerca, avviare e modificare file da remoto, gestione dei vari server e molto altro ancora.
Il software è disponibile nei repository delle principali distribuzioni Linux, in alternativa possiamo installare FileZilla attraverso i binari precompilati forniti dai developer del progetto.


Installando FileZilla attraverso i binari precompilati forniti dagli sviluppatori client FTP open source potremo non solo installare l’ultima versione stabile disponibile ma mantenere il software costantemente aggiornato, funzionalità non disponibile ad esempio in Debian, Ubuntu, Linux Mint, elementary OS ecc a meno che non utilizziamo PPA di terze parti.

Ecco quindi come installare FileZilla in Debian, Ubuntu e derivate attraverso i binari precompilati in maniera tale da aver sempre aggiornato il client FTP nella nostra distribuzione.

FileZilla - Preferenze

Per installare FileZilla in Debian, Ubuntu e derivate basta scaricare il software da questa pagina, al termine del download spostiamo il file tar.bz2 nella home e avviamo il terminale e digitiamo:

tar -xjvf FileZilla_*-linux-gnu.tar.bz2
sudo mv FileZilla3 /opt/filezilla3

non ci resta che effettuare un collegamento simbolico in /usr/bin/ e inserire il collegamento nel menu per facilitarci l’avvio di FileZilla, basta digitare da terminale:

wget https://github.com/ferramroberto/blog/raw/master/filezilla.desktop
sudo mv filezilla.desktop /usr/share/applications/filezilla.desktop
sudo ln -sf /opt/filezilla3/bin/filezilla /usr/bin/filezilla

Ora possiamo avviare FileZilla da Menu, in caso di nuova versione ci verrà notificata, oppure basta semplicemente andare in Menu -> Aiuto -> Controlla Aggiornamenti. In caso di nuovo aggiornamento basta avviare il client da root digitando da terminale sudo filezilla e confermare l’aggiornamento.
Al termine dell’aggiornamento basta riavviare normalmente FileZilla ed ecco la nuova versione del client FTP open source installata nella nostra distribuzione.

fonte http://www.lffl.org/

Skype 4.3 per Linux, migliora il supporto audio

La nuova versione del client VoIP per Linux aggiunge il supporto per PulseAudio 3.0 e 4.0, mentre è stato eliminato il supporto per Alsa.

skype_1

Dopo aver dedicato molto tempo ai sistemi operativi più diffusi, in particolare alle versioni mobile del client VoIP, Microsoft ha finalmente annunciato la disponibilità di un aggiornamento per LinuxSkype 4.3 non introduce novità eclatanti, ma tante piccole funzionalità che migliorano l’esperienza d’uso, sopratutto per quanto riguarda la qualità dell’audio. È stato infatti abbandonato il supporto per Alsa, sostituito completamente da PulseAudio. Alsa (Advanced Linux Sound Architecture) è stato uno dei primi framework software ad essere integrato nel kernel Linux per offrire API da utilizzare per i driver delle schede audio. PulseAudioè invece un sound server, un processo eseguito in background che accetta in ingresso input da una o più sorgenti e li redireziona ad uno o più uscite, principalmente schede audio. In Skype 4.3 per Linux è presente ora il supporto per PulseAudio 3.0 e 4.0, tuttavia l’azienda di Redmond suggerisce agli utenti di installate l’ultima versione per ottenere una migliore qualità audio durante le chiamate. Un’altra novità è rappresentata dalle chat di gruppo basate sul cloud. È possibile inviare messaggi anche quando il destinatario è offline, i messaggi verranno sincronizzati tra tutti i dispositivi e l’utente può anche vedere la cronologia. Con la nuova versione dell’app è stato migliorato il trasferimento dei file, quando si usano più dispositivi, e le funzioni di accessibilità per non vedenti e ipovedenti. Il changelog menziona anche modifiche all’interfaccia utente, senza però fornire dettagli in merito. Skype per Linux è compatibile con le distribuzioni Ubuntu 10.04 (32 bit), Ubuntu 12.04 (32 e 64 bit), Debian 7.0 (32 e 64 bit), Fedora 16 (32 bit) e OpenSUSE 12.01 (32 bit). Per le distribuzioni non elencate è disponibile la versione Dynamic che richiede la verifica delle dipendenze e/o l’installazione di altri pacchetti.

Fonte:http://www.webnews.it/


Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi