IL FUTURO DELL’IT CON RED HAT

Red Hat annuncia la disponibilità di Red Hat
Enterprise Linux 7 in versione beta , pensata per
rappresentare la base di future architetture
applicative fornendo la flessibilità, scalabilità e
prestazioni necessarie per implementarla su
infrastrutture bare metal, virtuali e cloud.
Basata su Fedora 19 e sull’upstream del kernel
Linux 3.10 , Red Hat Enterprise Linux 7 offre agli
utenti nuove funzionalità che semplificano e
automatizzano installazione, implementazione e
gestione, potenziano la facilità d’uso e
garantiscono massima stabilità.
La release beta aggiunge valore a progetti
nuovi ed esistenti integrando funzionalità
chiave per migliorare attività It importanti come
la virtualizzazione e lo storage, offrendo
un percorso chiaro verso il cloud ibrido aperto .
Con Red Hat Enterprise Linux 7 le applicazioni
possono essere create e implementate in
ambienti isolati con tecnologia Linux Container
come Docker . Le risorse di sistema possono
essere partizionate per ogni container, fornendo
a ciascuna applicazione le risorse appropriate e
l’isolamento di sicurezza di cui necessitano.
Red Hat Enterprise Linux 7 offre una funzionalità
di upgrade in-place per implementazioni server
comuni, permettendo ai data center di migrare
sistemi Red Hat Enterprise Linux 6.5 esistenti a
Red Hat Enterprise Linux 7.
I file system all’interno di Red Hat Enterprise
Linux 7 continuano a essere un focus, con
miglioramenti ai sistemi ext4 e btrfs. La release
comprende Xfs come file system di default,
scalato per incrementare la dimensione
massima di file system stand alone da 16 TB a
50 TB, e offre il supporto per block size fino a 1
MB, riducendo in modo significativo il tempo
dedicato all’allocazione dei blocchi ed alla
riduzione della frammentazione. Btrfs , file
system emergente, sarà disponibile come
preview in Red Hat Enterprise Linux 7 e
comprende gestione di volumi, supporto
snapshot, e capacità checksum per validare
l’integrità di dati e metadati.
Potenziato anche lo storage con il supporto di
configurazioni su larga scala, compreso quello
per gli array enterprise, e con nuove
funzionalità che semplificano la gestione di
ambienti storage eterogenei.
Per i data center in cui la co-esistenza di Red
Hat Enterprise Linux 7 e Microsoft Windows
Server è fondamentale, Red Hat Enterprise Linux
7 offre maggiori capacità di interoperabilità. I
professionisti It possono unire le infrastrutture
Windows e Linux integrando i sistemi Red Hat
Enterprise Linux 7 e Samba 4.1 con i domini
Microsoft Active Directory esistenti. In aggiunta,
il personale può decidere di adottare Red Hat
Enterprise Linux Identity Management in una
zona di fiducia parallela ad Active Directory,
sfruttando gli investimenti esistenti.
Infine, Red Hat Enterprise Linux 7 semplifica
configurazione e gestione con strumenti
condivisi per networking, storage, file system,
prestazioni, identità e sicurezza. E lo fa
fornendo un framework Linux che si interfaccia
con altri sistemi diffusi attraverso OpenLmi. I
system administrator possono così utilizzare lo
scripting e le Api per automatizzare la gestione
tra sistemi.

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