Linux Ubuntu sarà una “capra affidabile” fino al 2019

A 10 anni esatti dalla prima release di Ubuntu (2004), la Canonical Ltd rilascia Trusty Tahr, versione 14.04 del secondo sistema operativo open source più diffuso al mondo (il primo è Mint, comunque basato su Ubuntu), con molte novità e già disponibile per il download. I mesi di ottobre e aprile sono da sempre mesi di attesa, per tutti gli amanti del pinguino targato Ubuntu. Tradizionalmente ogni sei mesi, infatti, il sistema operativo dell’imprenditore sudafricano Mark Shuttleworth viene aggiornato, prendendo come numero di versione l’anno e il mese di rilascio – così l’ultima release è la 14.04 – ed un soprannome, che di volta in volta è associato ad un animale con un aggettivo: da oggi la “capra affidabile” prende il posto del “bassarisco impaziente”. La versione 14.04 è una cosiddetta LTS (long term support), versione rilasciata con cadenza biennale sulla la quale la Canonical garantisce un supporto gratuito della durata di 5 anni. Ubuntu è una “distro” open source basata su Debian. L’intero sistema operativo, nonché ogni singolo programma, sono completamente gratuiti e possono essere copiati, modificati e ridistribuiti da chiunque. La parola d’ordine di questa release è efficienza. Un Os facile da gestire (l’installazione è ormai quasi automatica) e un’alternativa affidabile ad alcuni dei sistemi Microsoft più diffusi, prossimi alla fine del loro ciclo di vita: Xp (supporto terminato totalmente l’8 aprile 2014), Vista (supporto per utenza generale terminato nel 2012) e Windows 7 (supporto per utenza generale che terminerà il 13 gennaio 2015). Ormai affermato da anni come eccellente alternativa ai sistemi Unix o Microsoft per un utilizzo “server”, in passato Linux ha avuto qualche difficoltà ad imporsi come valida alternativa ai sistemi operativi “desktop”, rivolti ad un’utenza generica. Un grande balzo in avanti è avvenuto proprio con l’introduzione di Ubuntu, progettato appositamente per interfacciarsi in maniera semplice con l’utente, tanto che oggi lo troviamo ampiamente diffuso in aziende, governi, nel settore dell’educazione e tra gli utenti domestici. Alcuni esempi? Ubuntu desktop viene utilizzato dalla Polizia francese che rimpiazza XP su 70 mila desktop, dal distretto scolastico di Penn Manor in Pennsylvania, con i suoi 5200 studenti, dal governo dell’Uttar Pradesh, dall’università di Delhi e dal governo indiano con una riduzione dei costi del 40%.  Nel Regno Unito la CESG, che garantisce la sicurezza delle comunicazioni dei dipartimenti del governo, ha dichiarato che Ubuntu è il più sicuro fra gli 11 sistemi operativi testati. Un esempio? La cifratura completa dell’hard disk e il programma AppArmor che impedisce ai programmi l’accesso a certi files. Scendendo più nel dettaglio, scopriamo che questa versione di Ubuntu monta il kernel 3.13.9, anziché il più recente 3.14. Quest’ultimo, infatti, è stato rilasciato troppo di recente (30 marzo 2014) per poterlo inserire “in corsa” nel ciclo di sviluppo del sistema e testarne adeguatamente la compatibilità con l’hardware oggi presente sul mercato. L’UI – user interface – è Unity 8: interfaccia che non piace a tutti gli utenti desktop; molti erano abituati al menu a tendina con categorie (es. Ufficio, sviluppo, sistema, Internet, audio, grafica etc…). Lo stesso Linus Torvalds, inventore del kernel linux, ha detto che l’abbandono del classico aspetto (con le icone sul desktop) in favore del concetto di attività, è stato una perdita di funzionalità per il sistema. Ma gli utenti Linux sanno che i Window manager sono tanti (Gnome, Kde, Lxde, Xfce, enlightenment, Mate, etc… ) e questo aspetto può essere affrontato da ciascuno con soluzioni alternative alla portata di tutti. Ubuntu è ottimizzato per le più recenti novità hardware come i touchscreen e garantisce interoperabilità tra formati dei file Windows. Il sistema Linux Ubuntu può essere installato anche su alcuni smartphones e tablet e conta un vasto assortimento di apps. In questa giornata viene varato anche il nuovo sistema in cinese chiamato Ubuntu Kylin, che – nella sua prima versione – in 6 mesi era stato scaricato da 2 milioni e mezzo di utenti.

fonti rainews.it

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi