Mese: Agosto 2014

VALVE STEAM: NUOVE MIGLIORIE PER L’INTERFACCIA GRAFICAVALVE STEAM: NUOVE MIGLIORIE PER L’INTERFACCIA GRAFICA

Gli sviluppatori Valve hanno rilasciato un nuovo aggiornamento per il client Steam che porta con se diverse migliorie all’interfaccia grafica e molto altro ancora.

 

Valve Steam in Ubuntu
Oltre a nuovi titoli di game nativi per Linux, nei giorni scorsi è approdato un nuovo ed importante aggiornamento per il client Steam. Il nuovo update delclient Steam per Linux, Microsoft Windows e Apple Mac porta con se diverse migliorie all’interfaccia grafica, recentemente introdotte anche in Steam OS, con nuovi colori e font in grado di portare una migliore integrazione tra la modalità Big Picture e il portale web di Steam. Gli sviluppatori Valve hanno inoltre introdotto diverse migliorie per il browser web integrato nel client Stream velocizzando la navigazione oltre a renderla più affidabile.


Novità anche per la gestione dei vari game disponibili, il nuovo aggiornamento del client per Steam ci consente di raggruppare i vari game in diversi gruppi personalizzati, possiamo anche nascondere un game dai vari elenchi(funzionalità molto utile soprattutto per quei game acquistati ma che non vogliamo installare o chia abbiamo già terminato e rimosso dal pc). Con il nuovo aggiornamento troviamo alcune migliorie per la modalità In-Home, funzionalità che migliora le performance della decodifica soprattutto in sistemi multi-core, da notare anche diverse correzioni riguardanti il supporto per Windows XP sistema operativo obsoleto ma utilizzato ancora da molti user.

Valve Steam in Ubuntu

Per maggiori informazioni sull’ultimo aggiornamento del client Steam consiglio di consultare la pagina dedicata del portale Steam.

Riceveremo l’aggiornamento automaticamente al primo avvio del client Steam per Linux, Microsoft Windows e Apple Mac.

via http://www.lffl.org/

Rilasciato Ubuntu 12.04.5 LTS e disponibile al download!

La versione corrente di Ubuntu è la 14.04 LTS, ottima su tutti i punti di vista. Ma come sappiamo, le versioni cosiddette “intermedie” hanno sempre i loro “problemini” a livello sia hardware che software. Tuttavia (e meno male) abbiamo le versioni “di serie” denominate LTS, cioè quei rilasci con supporto a lungo termine sia per desktop che server rilasciate con “cadenza biennale”. Si tratta di versioni con un ampio supporto hardware e software, ideali per ambiti professionali in cui è richiesto un prodotto con un investimento a lungo termine. Il supporto è quindi “assicurato” dagli sviluppatori tramite dei nuovi pacchetti di sicurezza, bugfix e quant’altro. Tuttavia, Ubuntu 12.04 è comunque in continuo sviluppo, ed è stata rilasciata la “quinta versione” denominata “12.04.5 LTS” portando con sè numerosi aggiornamenti. Questa versione sarà sostenuta fino al 2017, anche se al momento, abbiamo la presenza di Ubuntu 14.04 LTS dall’inizio di quest’anno. Ubuntu 12.04.5 ha il kernel aggiornato alla vers. 3.13 e stack di X.org, entrambe provenienti dalla 14.04 LTS. In questa versione troviamo anche correzioni di bug, patch, aggiornamenti di sicurezza e mantenimento della stabilità e compatibilità con Ubuntu 12.04 LTS”. . A questo indirizzo troviamo l’annuncio del rilascio. In pratica con questa versione “12.04.5” abbiamo il vantaggio di installare Ubuntu già completo di “corposi aggiornamenti” rispetto a “Ubuntu 12.04“. Ubuntu 12.04.5 è disponibile per il download al seguente indirizzo:

fonte http://www.antonioallegretti.it/

Download Ubuntu 12.04.5


UBUNTU TOUCH: ARRIVA IL SUPPORTO PER USB TETHERING

Lo sviluppo della versione mobile di Ubuntu sta portando non sono una maggiore stabilità ma anche nuove ed importanti features.
Proprio in questi giorni è approdato il supporto per USB Tethering nella versione in fase di sviluppo di Ubuntu Touchfunzionalità che consentirà di poter accedere ad internet da pc attraverso il proprio device mobile. In poche parole la funzione USB Tethering ci consente di “trasformare” il nostro smartphone in una internet key cosi da poter accedere ad internet dal nostro pc quando ad esempio siamo in giro oppure la nostra connessione internet domestica o azienda le fa i capricci.


Il supporto per USB Tethering da parte di Ubuntu Touch è ancora in fase di sviluppo, attualmente è accessibile solo operando da terminale, in futuro comunque troveremo la possibilità di attivare questa funzionalità dalle impostazioni di rete del sistema operativo mobile come accade attualmente in Android.
In concomitanza con l’arrivo del supporto per USB Tethering in Ubuntu Touch è approdata anche la nuova versione 0.6 di MIR il nuovo server grafico ed avviato nuovi test per la versione RTM di Ubuntu OS Mobile.
fonte http://www.lffl.org/

STEGHIDE NASCONDERE FILE DI TESTO ALL’INTERNO DI IMMAGINI CON LINUX

In molti film e serie tv polizieschi ecc ci sono delle scene dove dei presunti tecnici informaticiscovano file all’intero di immagini o piccolissimi chip. Funzionalità che possiamo utilizzare anche noi grazie ad un semplice tool open source denominato Steghide.
Steghide è un tool open source a riga di comando che utilizza la steganografia per nascondere file di testo all’interno di immagini e file audio. I file nascosti all’interno di immagini, file audio ecc verranno criptati e saranno accessibili solo dopo aver inserito la password che ci consentirà di estrarre e decriptare il file.


Purtroppo non possiamo inserire file di testo in qualsiasi tipologia di file,Steghide attualmente supporta solo immagini digitali nel formato Jpeg e BMP e file audio nel formato WAV o AU. Steghide dispone anche di svariate opzioni come ad esempio l’opzione -cf che ci consente di convertire l’immagine / file audio generato (logicamente in formati supportati dal tool), con l’opzione -z seguita da un numero 1 a 9 possiamo gestire la compressione del file inserito nell’immagine / file audio in maniera tale da ridurne le dimensioni ecc (in questa pagina troverete tutte le varie opzioni disponibili in Steghide).

Steghide - estrarre testo da un'immagine

– INSTALLARE STEGHIDE

Steghide è disponibile nei repository ufficiali delle principali distribuzioni Linux.

Per installare Steghide in Debian, Ubuntu e derivate basta digitare:

sudo apt-get install steghide 

Per installare Steghide in Fedora basta digitare:

sudo yum install steghide 

Per installare Steghide in Arch Linux basta digitare:

sudo pacman -S steghide 

una volta installato potremo inserire o estrarre il file criptato nell’immagine/ file audio.

Per inserire file in un’immagine Jpeg e BMP o file audio WAV o AU basta dare il comando:

steghide embed -cf immagine.jpg -ef testoinserire.txt 

esempio se vogliamo inserire il file lffl.txt nell’immagine lffl.jpeg basta digitare:

steghide embed -cf lffl.jpg -ef lffl.txt 

una volta dato il comando dovremo inserire la password che ci consentirà in un secondo momento di estrarre il file di testo dall’immagine o file audio.

Per estrarre estrarre il file di testo dall’immagine o file audio basta dare il comando:

steghide extract -sf immagine.jpg

nel nostro esempio dovremo digitare:

steghide extract -sf lffl.jpg

una volta dato il comando dovremo inserire la password ed ecco il nostro file di testo correttamente estratto.

via http://www.lffl.org/

MSI WIND BOX DC111 OTTIMO PC COMPATTO DA 157 EURO

MSI Wind Box DC111 è un interessante personal computer compatto disponibile anche nella versione senza sistema operativo oppure Barebone da 157 Euro.

 

MSI Wind Box DC111
Dopo aver presentato il nuovo Probox 23, vi presentiamo un’altro interessante personal computer compatto prodotto da MSI, nota azienda produttrice taiwanese che dispone anche di diversi modelli di notebook e pc senza sistema operativo / FreeDos. MSI Wind Box DC111 è un personal computer compatto progettato principalmente per l’utente che cerca unsistema economico per navigare in internet, lavorare in suite per l’ufficio come LibreOffice con la possibilità di diventare un completo media center multimediale collegandolo semplicemente ad una tv di nuova generazione. Da notare inoltre che MSI Wind Box DC111 è disponibile in due versioni:Barebone senza ram e storage (sarà poi l’utente a decidere quanta ram e hdd / ssd e sistema operativo utilizzare) e nella versione completa di 4 GB di RAM e hard disk da 500 GB senza sistema operativo.


Ecco le principali caratteristiche di MSI Wind Box DC111:

Processore: Intel Celeron 1037U dual core da 1.8 Ghz – 2MB Cache
Scheda Grafica: Intel HD Graphics
Chipset: Intel NM70
tdp: 17 W
ram: 4GB DDR3 presente in un singolo banco di memoria
hard disk: 500 GB da 2.5″
porte: 2 USB 3.0, 4 USB 2.0, 1 RJ-45 Ethernet, 1 HDMI, 1 VGA (D-Sub), 1 Card Reader
connettività: Wifi 802.11 b/g/n ed Ethernet LAN 10/100/1000Mbps
audio: Realtek ALC662
dimensioni: 191.8 x 150.93 x 34.94 mm
peso: 900 g
sistema operativo: senza sistema operativo o freedos

Ecco alcune immagini di MSI Wind Box DC111

MSI Wind Box DC111
MSI Wind Box DC111

MSI Wind Box DC111 viene rilasciato con DVD contenente di driver per Microsoft Windows, l’hardware viene supportato dalle principali distribuzioni Linux.

MSI Wind Box DC111 è disponibile nella versione Barebone (senza ram e storage) a €.157.90 oppure nella versione completa senza sistema operativo / FreeDOS a €.245.00 (è disponibile anche in vari versioni anche su Amazon Italia).

via http://www.lffl.org/

Linux 3.17: snellimento del codice in arrivo

Linux 3.17: snellimento del codice in arrivo

linuxContinuano i lavori sulla futura versione stabile del kernel Linux. Giusto ieri vi avevamo parlato delle nuove patch in arrivo su Linux 3.17, che mirano ad aumentare le performance con il file system F2FS e di KVM su architettura x86. Oggi, ci sono arrivate altre novità sullo sviluppo di Linux 3.17: gli sviluppatori hanno in programma di rimuovere oltre 250.000 linee di codice dalla futura release del kernel.

Sono circa 254.000 linee di codice provenienti da 14 vecchi driver per hardware ormai scomparsi dalla circolazione e dunque obsoleti. Si tratta di un enorme snellimento del codice con una riduzione non indifferente del carico di lavoro per gli sviluppatori del kernel Linux.

Ovviamente, per la release di Linux 3.17 non c’è in programma solo la rimozione di codice obsoleto, ma anche l’aggiunta di nuovo codice: per adesso si parla di quasi 39.000 nuove linee di codice che vanno ad aggiungere nuovi driver e nuove feature al kernel.

via http://www.oneopensource.it/


Napoli, via Linux dai computer, il Comune replica: “Non è vero”


Napoli, via Linux dai computer, il Comune replica: “Non è vero”.

Il Comune di Napoli attraverso il suo ufficio stampa veicola una nota firmata dal coordinatore del suo Servizio sistemi informativi,  Luigi Loffredo, in riferimento al mio articolo sul software proprietario Microsoft installato su computer comunali, in sostituzione del sistema open source Linux Ubuntu, adottato a suo tempo dall’allora amministrazione Iervolino. Della storia, complessa e non ancora del tutto chiusa, della gestione del parco pc dell’Ente, ho scritto nel precedente articolo cui,  una settimana dopo la pubblicazione, l’Amministrazione di Luigi de Magistris ritiene di dover rispondere .

Si tratta di una replica molto lunga, a tratti stupefacente per la veemenza e che abbraccia, non si sa bene a che scopo, temi assolutamente non citati nell’articolo (wifi, software di bilancio , risparmi eccetera). Il dirigente informatico del Comune addirittura ipotizza che il mio precedente articolo «con le sue inesattezze, abbia anche prodotto un ingiusto danno d’immagine alla città e all’amministrazione de Magistris, lasciando intendere che il Comune vada oggi verso un aumento della spesa informatica». Se ne deduce che il dirigente Luigi Loffredo ritiene  – non si sa bene a che titolo – che chi  scrive potrebbe eventualmente essere citato legalmente per aver procurato, a mezzo stampa, danni alla sua città. Su questo occorrerà capire cosa ne pensa la giunta De Magistris e se il sindaco concorda con questa idea.

Ancora: il coordinatore del servizio informatico comunale nella sua lunga e barocca replica si erge a difensore dei dipendenti comunali tutti, in special modo confutando un passaggio del pezzo, ovvero quando, nel pieno esercizio del diritto di critica del giornalista, venivano citati i malcontenti che illo tempore accompagnarono il passaggio da Windows a Ubuntu. Malcontenti che chi ha seguito quella fase da cronista (ma ci sono anche numerosi consiglieri comunali dell’epoca che possono testimoniare) non può non ricordare.

Luigi Enrico Loffredo, nato e residente a Genova (come da curriculum sul sito internet del Comune) nel 2008 vincitore di concorso per 17 posti di dirigente al Comune di Napoli non è un esperto informatico né di software a codice aperto. Questo è almeno quanto racconta proprio il suo curriculum, pubblicato sul sito del Comune partenopeo: è un laureato in Scienze Politiche con la seguente competenza in ambito informatico: «Uso del personal computer, con particolare riferimento ai programmi di videoscrittura (Word), windows 2000, posta elettronica ed internet».

Eppure è forse anche un esperto in giornalismo poiché la sua lezione, contenuta nella “chiusa” del suo lungo sfogo avallato dall’ufficio stampa del Comune a Fanpage.it è così messo nero su bianco: «Interpellando le fonti dirette, il giornalista avrebbe potuto assicurarsi agevolmente anche queste informazioni, che ovviamente gli avrebbero fornito un quadro differente, più completo e corretto». Ignorando che chi scrive ha assolutamente interpellato fonti. Nel caso in questione fonti dirette, confidenziali e verificate com’è, fortunatamente, ancora diritto dei giornalisti in Italia, ricevendo in cambio numerosi attacchi attraverso Facebook da taluni staffisti del sindaco De Magistris.

Riportiamo in calce la replica del dirigente, ribadendo la veridicità di quanto scritto in precedenza: negli ultimi anni l’amministrazione comunale di Napoli, per una serie di motivi spiegati già nel precedente articolo ha installato sistemi operativi marca Microsoft al posto di quelli Linux. Stando alle fonti interpellate da Fanpage.it numerose sostituzioni di software sono avvenute negli uffici di via Verdi, sede del Consiglio comunale lì dove per lo più ci sono gruppi politici, e si utilizza soprattutto il pacchetto Office. Cosa accadrà quando scadranno queste licenze Microsoft? Saranno rinnovate? Si tornerà di nuovo a Linux?

C’è dell’altro in questa storia: da qualche tempo è scaduta la convenzione con la ditta esterna di manutenzione del parco macchine e il Comune, riferiscono alcuni dipendenti, è stato anche in  ”affanno” nella gestione dei terminali prima che subentrasse il periodo di ferie. “Voci di dentro” a palazzo San Giacomo riferiscono che è proprio quella, oggi, la vera partita: la gestione. Una “corrente” comunale vorrebbe rifare la gara per riaffidare a competenze esterne il lavoro e un’altra “corrente” che vorrebbe invece internalizzare totalmente la manutenzione dei computer comunali e relative reti.

Ecco il testo della replica all’articolo di Fanpage :

Questo il testo che le chiediamo di pubblicare, cortesemente, in maniera integrale.

I fatti:

– Nel 2007 la giunta Jervolino ha deliberato con un atto d’indirizzo il passaggio del software delle macchine comunali all’Open Source. La scelta comporterà qualche problema, perché taluni uffici che adoperano applicativi particolari non possono usarli sotto Linux; alcune unità si organizzano in autonomia, acquistando in proprio le licenze Microsoft.

– Nel 2009 l’amministrazione decide di acquistare licenze Microsoft come atto di transazione con l’azienda informatica; un accordo che ha origine da una vicenda di licenze non originali. L’opposizione critica duramente la scelta. L’acquisto viene perfezionato nel primo semestre 2011 per un importo complessivo di 798mila euro.

– Dal 2011 i servizi informatici del Comune decidono di utilizzare queste licenze per quelle postazioni di lavoro in cui il sistema operativo Windows risulta più efficace (e in qualche caso necessario) per l’utilizzo di applicativi specifici.

– Nel giugno 2011 l’amministrazione de Magistris si insedia a palazzo San Giacomo.

– Dall’agosto 2011 ad oggi il Comune attua una radicale riduzione della spesa informatica, internalizzando alcuni servizi fino ad allora oggetto di costosi appalti, razionalizzando il parco macchine, e utilizzando di preferenza software Open Source.

A fronte di questi fatti, il vostro articolo sostiene:

1)      “Il Comune di Napoli abbandona Linux e torna a Microsoft”. Non è vero. Non esiste alcun proposito di abbandonare Linux e, di fatto, una buona fetta delle strumentazioni informatiche del Comune di Napoli (server, terminali informatici, postazioni di lavoro) utilizza tuttora Linux e software Open Source. Su un certo numero di postazioni sono state utilizzate le licenze Windows acquistate, con un notevole sforzo economico, dalla precedente amministrazione.

2)      “Il Comune di Napoli dice addio al sistema operativo open source Linux sulla sua rete informativa”. Non è vero. Oltre al fatto che una parte delle macchine comunali continua a funzionare in ambiente Linux, la stragrande maggioranza utilizza tuttora pacchetti operativi Open Source. A questo si aggiunge, come già precisato, la scelta puramente gestionale di usare le licenze Microsoft acquistate in passato, altrimenti destinate a non essere impiegate.

3)      “l’Amministrazione partenopea oggi guidata da Luigi de Magistris, dimenticando di essere stata pioniera nel campo, abbraccia nuovamente i sistemi a codice proprietario”. Non è vero. Come già chiarito, sulla maggior parte delle macchine in uso al Comune gira software Open Source. Ma soprattutto, l’espressione “l’Amministrazione (…) abbraccia” descrive una scelta politica, significa cioè che sarebbe stato deliberato un atto d’indirizzo politico del consiglio o della giunta in favore dei codici proprietari; e questo non è affatto vero.

4)      “Già, perché con Luigi de Magistris il Comune ha confermato la via già intrapresa dai suoi predecessori in barba ad una delibera di Consiglio comunale: addio Linux-Ubuntu”. Non è vero. Come già evidenziato, non c’è alcun addio a Linux e non c’è alcun nuovo indirizzo politico sull’utilizzo del software Open Source.

5)      “Perché il Comune di Napoli abbandona Linux Ubuntu e l’open source?”. La domanda è fasulla. Il Comune di Napoli non abbandona né Linux, come già ben chiarito, né tantomeno l’Open Source, che anzi rappresenta un’opzione preferenziale. Nei bandi delle più recenti gare, per fare un esempio, si asserisce a chiare lettere la preferenza per il software Open Source. O ancora, il sito tematico VivereNapoli e il sito della web tv, entrambi realizzati senza spesa nell’ultimo triennio, sono progetti Open Source. Le evidenze e i fatti sono tanti e tali che era sufficiente informarsi con un po’ d’attenzione per evitare affermazioni errate e domande svianti.

6)      “[Linux-Ubuntu] peraltro osteggiato da una buona parte dei dipendenti comunali piuttosto “allergici” alle novità”. Ci domandiamo solo quale sia la fonte giornalistica di questa affermazione, che appare come una semplice illazione di cattivo gusto.

Dunque è possibile che l’articolo, con le sue inesattezze, abbia anche prodotto un ingiusto danno d’immagine alla città e all’amministrazione de Magistris, lasciando intendere che il Comune vada oggi verso un aumento della spesa informatica. La realtà è esattamente opposta, visto che da agosto 2011 la gestione informatica del Comune di Napoli ha puntato, rispetto alle passate gestioni, ad una risoluta compressione dei costi e a una significa eliminazione degli sprechi; per questo ha internalizzato servizi e puntato sul software Open Source, riducendo la spesa di diversi milioni di euro all’anno. I servizi wi-fi sono oggi erogati senza spesa per le casse comunali, mentre la web tv comunale e le dirette streaming sono stati internalizzati, eliminando gli appalti. Per la gestione del software di bilancio, anagrafe e tributi è prevista una riduzione di spesa di 4 milioni di euro. Interpellando le fonti dirette, il giornalista avrebbe potuto assicurarsi agevolmente anche queste informazioni, che ovviamente gli avrebbero fornito un quadro differente, più completo e corretto.

 

fonti http://www.fanpage.it/


Linux Foundation: ecco le borse di studio 2014 per tutti

Linux Foundation oggi ha aperto le iscrizioni al programma di borse di studio 2014 Linux Training Scholarship. Si tratta di un contributo economico per sviluppatori, professionisti dell’IT e studenti realmente interessati a una carriera nel mondo Linux. “Il programma di formazione della Linux Foundation prevede una serie completa di corsi estremamente flessibili, tecnicamente avanzati, personalizzabili e tenuti direttamente da personale Linux”, puntualizza la nota ufficiale.

Linux Foundation

Entrando nel dettaglio si scopre che verranno assegnate cinque borse di studio “a persone che risulteranno meritevoli e che abbiano già acquisito una certa conoscenza di Linux e del software open source”. Sono previste cinque categorie per l’assegnazione: Whiz Kids, Women in Linux, SysAdmin Super Stars, Developer Do-Gooders e Linux Kernel Gurus.

“Ciascuna richiesta di partecipazione sarà presa in esame da un gruppo di esperti della Linux Foundation. I vincitori delle borse di studio saranno informati nella prima metà di ottobre, mentre i loro nomi saranno pubblicamente annunciati poco dopo, in occasione del LinuxCon e di CloudOpen Europe”, conclude la nota.

Da rilevare che l’anno scorso sono pervenute circa 700 richieste d’iscrizione e l’età media degli interessati è stata di 25 anni.

Ciascuna borsa di studio Linux coprirà il costo d’iscrizione ad un corso. Le spese di viaggio, connessione internet e di altro genere non sono incluse. Le classi idonee alle borse di studio Linux per quest’anno sono:

  • Embedded Linux Development
  • Embedded Linux Development with Yocto Project/OpenEmbedded
  • Developing Device Drivers
  • Linux Kernel Internals and Debugging
  • Developing Applications for Linux
  • Linux System Administration
  • Linux Network Management
  • Linux Performance Tuning
  • OpenStack Cloud Architecture and Deployment
  • Linux KVM Virtualization

Le richieste di partecipazione possono essere inoltrate fino al 2 settembre tramite la pagina ufficiale.La specifica pagina del Training non sembra ancora attiva ma l’URL è http://training.linuxfoundation.org/linux-training-scholarship-program.

fonte http://www.tomshw.it


installare android su pc


Linux 3.17: taglio del supporto alle vecchie CPU POWER

linux

Se avete delle macchine che usano un processore PowerPC precedente al 2001 be ci sono cattive notizie per voi, infatti i developer del kernel Linux hanno deciso di tagliare il supporto a queste CPU visto che ormai sono considerate hardware obsoleto.

In particolare il taglio del supporto inizierà dalla release 3.17 di Linux. La rimozione del codice di queste vecchia architettura significa una riduzione enorme del carico di lavoro degli sviluppatori del kernel, cosa che si tradurrà in più attenzione verso le architetture più nuove.

PowerPC è un’architettura di microprocessori RISC nata nel 1991 da un consorzio tra: Apple, Motorola e IBM. Molti dei vecchi iMac e Macbook utilizzavano processori PowerPC ma oggi sono quasi del tutto scomparsi dunque si è deciso per il termine del supporto alle CPU più vecchie di questa architettura.

fonte http://www.oneopensource.it/


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