Tag: linux foundation

VolksPC, il mini PC Android capace di utilizzare anche applicazioni Linux (video)

Una campagna di crowdfunding su Indiegogo propone un nuovo mini-PC Android, il VolksPC. Mai come in questo caso è assolutamente appropriato il termine “PC”: il sistema operativo, infatti, è una distribuzione ad hoc, la Unified Distribution, capace di far funzionare applicazioni per Jelly Bean (4.2.2) e per Debian Wheezy. In sostanza si potranno utilizzare software sia per il sistema operativo di Google, sia per Linux.

L’aspetto (che potrebbe non essere definitivo) è analogo ad altre soluzioni simili, mentre l’hardware prevede una CPU dual-core RK3066, operante a 1,4 GHz. Il quantitativo di RAM installato è pari a 1GB di DDR3, mentre per la memoria integrata abbiamo 8GB di flash per Android e una microSD da 8GB per Debian Wheezy.

Debian è facilmente aggiornabile, utilizzando direttamente i file residenti su microSD, mentre per Android si può ricorrere alla porta UBS OTG, in modo da poter eseguire RKBatchTools su un computer Windows.

A seguire il riepilogo delle specifiche tecniche:

  • Dual core Rockchip RK3066 Cortex-A9 CPU a 1.4Ghz.
  • 1 GB DDR3
  • 8 GB NAND Flash (Android)
  • 8 GB MicroSD (Debian Wheezy)
  • 10/100 Ethernet
  • USB 2.0 x 2
  • 1 USB OTG
  • 1 uscitaAV
  • HDMI 1.3 (apparentemente limitata a 720p)
  • IEEE 802.11 b/g/n
  • Lettore memorie SD /MMC/MS

La campagna su Indiegogo mira a raccogliere 80.000 dollari (per ora sono stati raccolti solo 506 dollari, ma l’iniziativa è appena partita). Per acquistare un VolksPC è necessario investire119 dollari.


Google compie i primi passi verso il kernel Linux 3.10

Sarà una delle novità che arriverà con Android L ma non stiamo parlando del tanto attesoMaterial Design bensì del cuore stesso di Android, che quest’anno compirà un importante passo avanti, grazie al debutto in tutto il mondo ARM del nuovo kernel Linux 3.10.

LG G Watch e Samsung Gear Live già utilizzano il nuovo kernel, tuttaviala maggior parte dei dispositivi attualmente rilasciati utilizzano la versione 3.4disponibile dal 2012con il supporto che terminerà il prossimo ottobre 2014. Per questo Google sta spingendo diversi produttori di SoC a iniziare a sperimentare il prossimo kernel, attraverso alcune configurazionisperimentali disponibili per svariate piattaforme.

I primi file precompilati contengono il supporto all’architettura di Qualcomm MSM8974, ampiamente utilizzata su tutti gli ultimi top gamma di quest’anno come OnePlus OneHTCOne (M8) Google Nexus 5. Troviamo poi anche alcuni SoC Exynos di Samsung ed anche Tegra, tuttavia non è ancora possibile confermare quali e quanti dispositivi potranno beneficiare di un aggiornamento al prossimo kernel.

Sebbene sia ancora presto per parlare di arrivo imminente, Android L contribuirà a spingere i produttori in questa direzione, e dove non arriveranno loro ci penserà la community attraverso lo sviluppo di kernel personalizzati.

Maggiori informazioni sulle repository precompilate a questo indirizzo.

fonte: http://android.hdblog.it/


Linux anche per l’infotainment nelle automobili

GNU\Linux è pronto ad abbracciare la rivoluzione dei sistemi operativi sulle automobili. Questo dovrebbe permetter un contenimento dei costi e un elevato livello di personalizzazione. Infatti, attualmente, la maggior parte delle soluzioni software disponibili sul mercato risultano essere proprietarie, con elevati costi di licenza e senza la possibilità di avere accesso al codice sorgente per effettuare delle modifiche in base alle proprie esigenze.

Le industrie automobilistiche sarebbero dunque alla ricerca di una soluzione open source per i propri sistemi embedded. Ovviamente, Linux ha incominciato ad attirare l’attenzione dei produttori da qualche anno a questa parte. In particolare, già nel 2014 la Kia Soul e la Lexus IS hanno utilizzato una soluzione Linux-based.

L’attenzione dei vari produttori potrebbe quindi spostarsi da costose soluzioni proprietarie ad alternative open source Linux-based che possano contendere il terreno di conquista anche alle soluzioni già ideate da Google e Apple.

https://www.youtube.com/watch?v=ngfuuNnwN_E


Oracle Linux 7 fa il suo debutto

Oracle Linux 7 si fonda sulla recente rinnovata distribuzione Red Hat Enterprise Liniux 7: analogie e differenze

Il lancio di Oracle Linux 7 permette agli utenti di disporre di una distribuzione di Linux di livello enterprise . Oracle Linux 7 si fonda sulla recente rinnovata distribuzione Red Hat Enterprise Linux 7. Proprio da RHEL 7 Oralce Linux eredita molte delle nuove funzionalità , anche se non si tratta di un clone puro e semplice. Una delle principali nuove caratteristiche di RHEL 7 è l’utilzzo di default del formato file XFS , che permette al file system di scalare fino a 500 Terabyte. Anche Oracle Linux 7 supporta XFS, ma Oracle integra i supporto del file system Btrfs. Btrfs è un file system Linux che ha avuto le sue origini in Oracle.

Con RHEL l’unico hypervisor supportato per la virtualizzazione è Kernel-mode Virtual Machine (KVM) . Red Hat ha lasciato cadere il supporto dell’hypervisor open source Xen con la versione 6 di RHEL apparsa a fine 2010. Invece Oracle Linux 7 mantiene il supporto per Xen che è la piattaforma tecnologica di virtualizzazione primaria per Oracle. Oracle Linux 7 prevede anche il supporto di Linux Containers (LXC) oltre che quello per il progetto open source di container che prende il nome di Docker e ha al suo fondamento LXC.

differenze di costo Oracle prevede il pagamento a parte del supporto. Ma un versione piena compilata di Oracle Linux 7 è disponibile per chiunque per un uso a suo piacimento e non richiede esborsi a favore di Oracle. RHEL è una distribuzione di Linux per le aziende con pieno supporto. D’altra parte Oracle Linux non è l’unica distribuzione del sistema operativo che si basa su RHEL 7 .

Anche la versione del comunitario CentOS che ha debuttato agli inizi di luglio si basa su RHEL 7. D’altra parte Oracle Linux e CentOS seguono strade separate, anzi di solito gli aggiornamenti di Oracle escono prima di quelli di CentOS , anche se non è stato questo il caso con la versione 7. Non c’è scontro sulla gratuità del software . Infatti Oracle Linux ad esempio nel caso di un’organizzazione che possiede mille server , ma necessita del supporto solo per un centinaio ,paga solo per quel centinaio. Gli altri 900 possono utilizzare il medesimo codice di Oracle Linux senza pagare il supprto a Oracle.

L’ingresso di Oracle nella distribuzione Linux risale al 2006. Oracle Linux ora è al centro dei sistemi ingegnerizzati della classe Exa che guidano la formazione di punta dell’hardware server della società. Il più recente annuncio è la database machine Exadata X4-8. Secono dati comunicati da Oracle sono oltre 12 mila i clienti che usufruiscono del supporto di Oracle Linux oltra a quelli che fanno uso dei sistemi e ingegnerizzati.


Darksiders potrebbe approdare su Linux

Un’immagine pubblicata di recente sulla pagina Facebook ufficiale della serieDarksiders, farebbe intendere che il titolo sia in procinto di uscire anche su Linux.

La schermata che potete vedere qui sotto, infatti, comprende le parole “Darksiders Linux” (visibili in alto). Un indizio apparentemente chiaro delle intenzioni del team.

Sviluppato da Vigil Games, Darksiders è stato rilasciato nel 2010 per PS3, Xbox 360 e PC. Al momento la serie è in fase di stallo, ma Nordic Games sembra intenzionata a portarla avanti.

Restate con noi per i futuri aggiornamenti sulla vicenda.

Via Polygon.

fonte: http://www.vg247.it/


ALTERNATIVA A SHAZAM O SOUNDHOUND PER LINUX?

In questa guida vedremo come utilizzare Midomi, servizio web che ci consente di avere una valida alternativa a Shazam o SoundHound in Linux.

Tra le tante applicazioni che troveremo a breve disponibili per Ubuntu Touch troviamo ancheEyrie Music Identifier, interessante app in grado di offrirefunzionalità simili a Shazam a SoundHound.
Attraverso Eyrie Music Identifier potremo avere informazioni dettagliate sul brano che siamo ascoltando alla radio, tv, ecc, funzionalità che possiamo avere anche nella nostra distribuzione Linux grazie al servizio web denominato Midomi.


Midomi è un motore di ricerca musicale che dispone di caratteristiche molto simili a Shazam o SoundHound consentendoci di poter avere informazioni dettagliate sul brano in ascolto in tv, autoradio oppure semplicemente canticchiandolo con la nostra voce.

Importante caratteristica di Midomi è la possibilità di avere informazioni sul titolo del brano, autore, album ecc del brano in ascolto il tutto direttamente dal nostro browser senza installare applicazioni, o altro. Per poter funzionare, il nostro browser deve disporre del plugin Adobe Flash Player,consiglio inoltre di impostare l’avvio automatico del microfono in Midomi operando sulle impostazioni del plugin proprietario di Adobe collegandoci in questa pagina.

In alternativa a Midomi possiamo utilizzare Picard, software open source (incluso nei repository delle principali distribuzioni Linux) dedicato alla gestione di tag in file audio interagendo con il database di MusicBrainz. Picard ci consente di poter integrare i tag nei nostri file audio semplicemente analizzando il file audio, funzionalità simile a Shazam o SoundHound, basta registrare anche pochi secondi del brano da analizzare ad esempio con l’applicazione Audio Recorder, ed analizzare il file con MusicBrainz Picard, questo ci fornirà dettagli sull’artista, titolo, album ecc come Shazam o SoundHound.

fonte:http://www.lffl.org/


UBUNTU TOUCH: LE APPLICAZIONI SUPERANO I 100.000 DOWNLOAD

Canonical ha annunciato di aver superato i 100.000 download delle applicazioni disponibili per la versione in fase di sviluppo di Ubuntu Touch

Mancano ormai pochi mesi all’avvio della commercializzazione di Meizu MX3 e Bq Aquaris, primi smartphone a disporre di Ubuntu Touch preinstallato che saranno disponibili anche per noi utenti italiani.
I developer Canonical stanno cercano di rendere sempre più stabile, sicuro e completo il nuovo sistema operativo mobile open source grazie  anche a diverse applicazioni di terze parti già disponibili da Ubuntu Store. Proprio i developer Ubuntu hanno annunciato di aver superato i 100.000 di download delle applicazioni, ottimo risultato visto che attualmente Ubuntu Touch è disponibile solo per smartphone Nexus 4 e tablet Nexus 7.


Da notare inoltre che proprio nei giorni scorsi Canonical ha annunciato di aver superato i 10.000 user che utilizzano o hanno testato Ubuntu Touch nei device Nexus 4 o 7, facendo un po di conti ogni user ha installato circa 10 app di terze parti numeri ancora molto inferiori confronto agli attuali Android e Apple iOS dove il numero di app e game installate per ogni singolo user è nettamente superiore.Ricordo che possiamo testare la versione in fase di sviluppo di Ubuntu Touch nella versione desktop di Ubuntu grazie ad Ubuntu Touch Emulator disponibile sia nella versione di default (basata su rom ARM) oppure X86 (consigliato).

Per gli utenti che dispongono di uno smartphone o tablet Nexus è possibile installare in dual boot Ubuntu Touch seguendo questa nostra guida.

fonte:http://www.lffl.org/

 


Legge elettorale, ecco il futuro post-Italicum: arriva da Linux

Bologna, 29 giu. (LaPresse) – Non un singolo voto, ma una gerarchia di preferenze. E’ così che funziona la legge elettorale di Debian, una delle distribuzioni Linux più diffuse del mondo. La comunità che sviluppa il software si è data una costituzione e una serie di istituzioni interne per governare quella che a tutti gli effetti sembra una repubblica del volontariato. La regola fondamentale infatti è che chi fa parte del progetto contribuisce a titolo volontario e non ne ottiene alcuna remunerazione. A raccontare il mondo Debian dall’interno è Stefano Zacchiroli, che n’è stato per tre anni project manager. “Ora sono tornato soldato semplice – dice -. Dopo un po’ bisogna passare la mano e tornare a zappare la terra”. Trentaquattro anni, insegna informatica teorica all’università a Parigi. Siamo all’Hackingmeeting, il raduno delle controculture digitali, che quest’anno si è svolto al centro sociale XM24 di Bologna.

LA LEGGE ELETTORALE. In Debian, racconta, il presidente della repubblica è il project leader. E per eleggerlo si usa un sistema piuttosto peculiare. Sulla scheda (ovviamente virtuale) non si esprime una sola scelta ma una gerarchia di preferenze. Del tipo: “Tizio è il mio preferito, subito dopo viene Caio. E Sempronio proprio non lo voglio, piuttosto mi astengo”. Poi un algoritmo elabora il risultato del voto, che esprime quanto di più aderente si può ottenere alla volontà collettiva della comunità.

LA DEMOCRAZIA DEL FARE. Nel progetto non c’è una piramide gerarchica. Il project manager ha l’ultima parola su tutto quello che riguarda il pacchetto di cui è responsabile (nel caso del browser, per esempio, la scelta della hompepage di default o delle opzioni di privacy predefinite). E non esistono figure superiori che possano imporgli qualcosa. L’unico modo che ha chi contesta una sua scelta di ottenere un cambio di direzione è quello di assumersi l’onere dell’intero pacchetto e di fare in prima persona il lavoro necessario. E’ la ‘do-ocracy’, cioè ‘il governo del fare’.

 

CONQUISTARE LA CITTADINANZA. Ma la cittadinanza non è scontata. Conquista il diritto di voto solo chi contribuisce fattivamente allo sviluppo di Debian. Non solo, ma deve anche condividere i valori fondamentali del progetto, a partire dalla difesa del software libero. “Qualche anno fa – racconta Zacchiroli – tra il ’98 e il ’99 una parte crescente degli sviluppatori cominciò a dirsi favorevole all’introduzione di software commerciali nella distribuzione. La situazione era pericolosa perché un voto assembleare avrebbe potuto rovesciare i principi del progetto. Il project leader allora sospese l’ingresso di nuovi sviluppatori, che fu ripreso solo dopo quasi un anno, con l’introduzione di regole più stringenti: da allora chi entra in Debian deve anche dimostrare un forte commitment verso il free software”.

UN MIGLIAIO DI SVILUPPATORI NEL MONDO. Attualmente il progetto Debian conta circa un migliaio di sviluppatori in tutto il mondo, la maggior parte dei quali concentrata tra Stati Uniti ed Europa. E’ il sisema operativo in assoluto più utilizzato sui server destinati ad ospitare siti internet. “Il nostro lavoro – spiega ancora l’esperto – raggiunge un numero di persone molto più ampio dei nostri utenti diretti”. Delle circa 240 distribuzioni Linux principali attualmente disponibili, approssimativamente la metà è derivata da Debian. Ubuntu, per esempio, che è di gran lunga la più nota e diffusa, è composta all’80% di pacchetti Debian senza modifiche, al 10% di software Debian modificato e solo per un altro 10% di pacchetti realizzati nativamente per Ubuntu.

fonte:http://www.lapresse.it/


Skype 4.3 per Linux, migliora il supporto audio

La nuova versione del client VoIP per Linux aggiunge il supporto per PulseAudio 3.0 e 4.0, mentre è stato eliminato il supporto per Alsa.

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Dopo aver dedicato molto tempo ai sistemi operativi più diffusi, in particolare alle versioni mobile del client VoIP, Microsoft ha finalmente annunciato la disponibilità di un aggiornamento per LinuxSkype 4.3 non introduce novità eclatanti, ma tante piccole funzionalità che migliorano l’esperienza d’uso, sopratutto per quanto riguarda la qualità dell’audio. È stato infatti abbandonato il supporto per Alsa, sostituito completamente da PulseAudio. Alsa (Advanced Linux Sound Architecture) è stato uno dei primi framework software ad essere integrato nel kernel Linux per offrire API da utilizzare per i driver delle schede audio. PulseAudioè invece un sound server, un processo eseguito in background che accetta in ingresso input da una o più sorgenti e li redireziona ad uno o più uscite, principalmente schede audio. In Skype 4.3 per Linux è presente ora il supporto per PulseAudio 3.0 e 4.0, tuttavia l’azienda di Redmond suggerisce agli utenti di installate l’ultima versione per ottenere una migliore qualità audio durante le chiamate. Un’altra novità è rappresentata dalle chat di gruppo basate sul cloud. È possibile inviare messaggi anche quando il destinatario è offline, i messaggi verranno sincronizzati tra tutti i dispositivi e l’utente può anche vedere la cronologia. Con la nuova versione dell’app è stato migliorato il trasferimento dei file, quando si usano più dispositivi, e le funzioni di accessibilità per non vedenti e ipovedenti. Il changelog menziona anche modifiche all’interfaccia utente, senza però fornire dettagli in merito. Skype per Linux è compatibile con le distribuzioni Ubuntu 10.04 (32 bit), Ubuntu 12.04 (32 e 64 bit), Debian 7.0 (32 e 64 bit), Fedora 16 (32 bit) e OpenSUSE 12.01 (32 bit). Per le distribuzioni non elencate è disponibile la versione Dynamic che richiede la verifica delle dipendenze e/o l’installazione di altri pacchetti.

Fonte:http://www.webnews.it/


Dopo la fine del supporto di Windows xp, le banche scelgono linux

settimana scorsa è trapelata una notiziasecondo la quale le principali banche inglesi e statunitensi hanno sottoscritto un accordo economico con Microsoft per ricevere gli aggiornamenti di Windows XPanche dopo l’8 aprile, in attesa di completare l’upgrade a Windows 7 entro i prossimi tre anni. Considerati i costi elevati, altre organizzazioni finanziarie avrebbero invece deciso di scegliere Linuxper i loro ATM.

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David Tente, executive director della ATM Industry Association (ATMIA), ha dichiarato che l’annunciata fine del ciclo di vita del vecchio sistema operativo ha spinto alcune aziende a cercare una soluzione alternativa a Windows, in quanto vorrebbero sincronizzare i cicli di aggiornamento hardware e software. Attualmente, invece, il controllo degli upgrade è praticamente nelle mani di Microsoft. Sebbene, le banche siano state avvisate con un congruo anticipo (nel 2007), non tutte hanno le risorse tecniche ed economiche per rispettare i tempi dello switch.

Il 95% degli ATM nel mondo esegue Windows XP e oltre il 60% dei 400.000 ATM negli Stati Uniti eseguirà ancora Windows XP dopo l’8 aprile. Il Payment Card Industry Security Standards Council (PCI SSC), responsabile della supervisione sul rispetto degli standard di sicurezza, ha già evidenziato che tutti gli ATM basati su Windows XP dovranno essere aggiornati. Dato che l’installazione di Windows 7richiede un upgrade hardware, alcuni istituti finanziari avrebbero scelto Linux, in quanto compatibile anche con i vecchi ATM.

Linux non ha costi di licenza, ed essendo una piattaforma aperta, offre unasicurezza maggiore rispetto a Windows. Teoricamente, Microsoft potrebbe prolungare il ciclo di vita della versione Embedded e chiedere una somma aggiuntiva per il supporto esteso. Ma gli azionisti non sarebbero della stessa opinione, in quanto investire su un vecchio sistema operativo non ha molto senso.


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